Cimitero di San Martino delle Scale, prosciolti l’ex sindaco Capizzi e otto dipendenti

Per loro il Gup ha stabilito il non luogo a procedere

PALERMO, 29 ottobre – Non luogo a procedere. Si conclude, ancora prima di iniziare, con il proscioglimento, la vicenda processuale relativa al cimitero di San Martino delle Scale per l’ex sindaco Piero Capizzi e per otto dipendenti del Comune di Monreale.

Stamattina, infatti, il Giudice per l’Udienza Preliminare, Marco Gaeta, non accogliendo la richiesta di rinvio a giudizio formulata dal pm Alfredo Gagliardi, ha stabilito come non si debba procedere nei confronti, oltre che di Capizzi (indagato per omessa vigilanza nella sua qualità di sindaco all’epoca dei fatti,  difeso dall'avvocato Giuseppe Botta), anche per quegli impiegati comunali (alcuni dei quali ormai ex, perché in pensione) che a vario titolo si erano occupati dei servizi cimiteriali. La vicenda riguardava il dirigente Maurizio Busacca, poi Maria Pia Cappello, Rosalia Marchese, Salvatore Palazzo, Cristina Russo, Pinuccia Salamone, Rosy Turdo e Salvatore Ganci. Per loro l’accusa era sostanzialmente quella di abuso d’ufficio. I dipendenti, ad accezione di Maria Pia Cappello, difesa dall’avvocato Giuseppe Geraci, erano assistiti dagli avvocati Salvino e Giada Caputo e Francesca Fucaloro. In questo processo, a differenza di quello parallelo, relativo al cimitero di Monreale, il comune si era costituito parte civile, anche contro i suoi attuali impiegati.

“Sono sempre stato convinto di aver operato correttamente – afferma Capizzi sull’argomento – e mantengo la mia assoluta fiducia nella giustizia. Ho, inoltre, impartito delle direttive a vantaggio del rispetto delle regole sulla questione sepolture”.
Sulla vicenda interviene anche il sindacalista silvio Russo (Cisl): “Fin dal primo momento – afferma – eravamo convinti dell’estraneità dei colleghi in questa spiacevole vicenda ed oggi queste nostre convinzioni hanno trovato riscontro”.