Condannata in primo grado, assolta in appello: non fu rapina per una monrealese

La vicenda nel 2017 ebbe origine da una lite tra vicini

PALERMO, 23 novembre – In primo grado le erano stati inflitti 3 anni e 4 mesi, in appello è stata assolta. La monrealese Antonella La Mattina si è vista ribaltare favorevolmente la prima sentenza con la quale era stata condannata per furto commesso, nell'ambito di una lite tra vicini.

La sentenza di secondo grado è stata pronunciata dal giudice Alfonsa Ferraro, a latere Fernando Sestisto e Gaetano Scaduti, appartenenti alla seconda sezione penale del tribunale di Appello di Palermo, che ha ribaltato quella del Gup Fabio Pilato, firmatario del primo giudizio.
In secondo grado, in pratica, La Mattina, assistita dall'avvocato Piero Capizzi, è riuscita a dimostrare la propria innocenza, assieme a quella degli altri protagonisti della vicenda: Tommaso Vacca ed Aimen El Feji che con il pgiudizio di primo grado erano stati condannati a 5 anni ciascuno. Salvatore Leanza, invece, come Antonella La Mattina si era visto infliggere 3 anni e 4 mesi.

Il fatto risale al 2017, quandola polizia intervenne perchè chiamata a causa di una accesa lite in una casa di via Maqueda, a Palermo.
Gli agenti verbalizzarono la denuncia di un uomo, secondo la quale i vicini di casa gli erano entrati in casa, forzando e danneggiando la porta. Poi, quando entrati dentro l’abitazione gli avrebbero rubato il telefonino. Motivo per il quale gli imputati dovevano rispondere di rapina.
Secondo quanto è emerso in sede di giudizio di secondo grado la porta non sarebbe stata danneggiata e non v'era nessun segno di forzatura. È vero che in casa di uno degli imputati fu trovato il telefonino, ma solo perché un bambino lo aveva recuperato durante il parapiglia.