Non ci fu dolo, né mala gestione: tutti assolti gli ex amministratori dell'Ato Palermo 2

Oggi la sentenza che chiude una lunga vicenda. Poi arriveranno le motivazioni

PALERMO, 27 aprile – Non ci fu dolo, né danno perpetrato dagli amministratori che per oltre un decennio si susseguirono alla guida della “Alto Belice Ambiente Spa”, la società d'ambito che per circa 12 anni ha curato il servizio di smaltimento dei rifiuti per conto dell'ex Ato Palermo 2, fino al giorno del suo fallimento, sancito nel dicembre del 2014.

E' questa la conclusione alla quale è pervenuto i gip, Giuliano Castiglia del tribunale di Palermo, che ha assolto oggi 16 persone, tutte ex amministratori della società, che per anni ne hanno retto le sorti. Gli indagati erano tutti accusati di bancarotta fraudolenta. Il provvedimento odierno riguarda l'ex sindaco di Monreale ed ex deputato regionale Salvino Caputo, Lea Giangrande, Vincenzo Mustacchia, Saverio Barrale, Gioacchino Castronovo, Giuseppe Nicolosi, Francesco Di Giorgio, sindaco di Chiusa Sclafani, Enzo Di Girolamo, ex sindaco di Altofonte,  Luigi Vallone, ex sindaco di Prizzi, Giuseppe Alessi, Francesco Vetrano, Roberto Terzo, Marcello Barbaro, Pietro Trapani, Giuseppe Califano e Ferdinando Scalia. Il proscioglimento è scattato per tutti. Alcuni di loro avevano scelto il rito abbreviato, altri quello ordinario. Di oggi è soltanto il dispositivo di assoluzione, presto si conosceranno le motivazioni.

Il fallimento dell'Alto Belice Ambiente, società seppellita da debiti, fu decretato, come detto, nel dicembre 2014. Un anno prima, il tribunale di Palermo, sezione fallimentare, aveva avanzato la richiesta.
Successivamente la società era stata affidata alla curatela di Cristina Bonomonte, che ha seguito il percorso societario ed i difficili rapporti con tutti i comuni che componevano l'ex Ato Palermo 2.
Per quel che riguarda il comune di Monreale, la questione Ato, dal punto di vista finanziario, si era chiusa nel novembre 2017, sotto l'amministrazione Capizzi, quando, a fronte di una richiesta di 13,2 milioni di euro formulata dalla curatela, il giudice fallimentare, accettò la proposta di 1,3 milioni avanzata dall’amministrazione comunale.