Non ci fu furto di quadri, assolto Rosario Madè

Si conclude una vicenda giudiziaria partita nel 2011

MONREALE, 20 febbraio – Non ci fu furto di quadri, ma incuria del Comune. Per questo è stato assolto Rosario Lo Cicero, figlio del pittore Pippo Madè. La sentenza è del giudice monocratico Elvira Piccione, appartenente alla IV Sezione penale del tribunale di Palermo, che ha accolto la richiesta assolutoria del PM Silvia Siracusa.

Lo Cicero, assistito dall'avvocato Carmelo Cordaro, era stato rinviato a giudizio nel maggio del 2011 per aver sottratto due quadri da Villa Savoia, appartenenti alla stessa famiglia dell'artista ed essersi poi paradossalmente autodenunciato. Il processo era iniziato il 23 settembre dello stesso anno e traeva origine da una vicenda verificatasi il 25 giugno del 2010 quando Lo Cicero si impossessò furtivamente di due quadri che erano esposti a Villa Savoia, sede di rappresentanza del Comune, sottraendo le opere, senza essere notato dal personale di custodia. I quadri raffiguravano i suoi nonni paterni, Rosario e Giuseppina Lo Cicero ed erano stati dipinti dal pittore spoletino Manuel Campus nel 1973 (i quadri sono pubblicati in basso nella gallery).

Opere appartenenti ad una presunta donazione della quale beneficiò in passato il Comune di Monreale, al centro di una contesa giudiziaria proprio tra l'ente e la famiglia Madè. Dopo il furto, Lo Cicero si auto accusò dell'azione, dicendo di aver effettuato il gesto a scopo dimostrativo e ricevendo per questo un avviso di garanzia, dal quale è cominciata la vicenda giudiziaria adesso conclusa.

La questione delle opere contese tra la famiglia Madè e il Comune riguarda pure altri dipinti: tre disegni di Pietro Buttitta e una litografia di Tono Zancanaro. Quadri per i quali nello scorso mese di dicembre si è espresso il tribunale civile. In quella sede il giudice Giuseppe De Gregorio, appartenente dalla seconda sezione, aveva disposto la restituzione dei quadri all'artista, condannando inoltre il Comune al pagamento delle spese processuali per un importo di 2.600 euro.

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