La morte di Francesco Franzella, il dolore della famiglia

Ai familiari il cordoglio del sindaco Filippo Di Matteo

MONREALE, 22 novembre – Un’altra morte sul posto di lavoro ha funestato oggi una famiglia monrealese. Dopo Ciro Bonanno, autotrasportatore, morto schiacciato da un camion lo scorso 12 ottobre, oggi è stata la volta di Francesco Franzella, operaio dell’Amat, investito in pieno dallo scoppio di un ammortizzatore pneumatico. La molla dell'ammortizzatore lo ha colpito violentemente sul petto, uccidendolo sul colpo. Domani sarà eseguita l’autopsia. A casa di Francesco Franzella oggi è stata una giornata di vera e propria disperazione.

La notizia della scomparsa del capofamiglia è stata come un fulmine a ciel sereno. I familiari frastornati da un dolore grande ma composto, preferiscono non rilasciare dichiarazioni. Alla famiglia arrivano le condoglianze del sindaco Filippo Di Matteo. «Sono vicino al dolore della famiglia Franzella – afferma il primo cittadino -. L’episodio apre, ancora una volta, il problema della sicurezza sui posti di lavoro. Nel giro di due mesi questa è la seconda morte di un nostro concittadino mentre era intento a svolgere il proprio dovere. Monreale, come tanti altri paesi, paga un prezzo carissimo, che, mi auguro si esaurisca qui».

«Siamo vicini alla famiglia di Francesco Franzella, l'operaio rimasto ucciso durante il suo lavoro - dice Claudio Barone, segretario generale della Uil Sicilia, dopo avere appreso la notizia.- Franzella era tra l'altro vicino alla pensione. Per questo chiediamo subito all'Amat di prevedere un intervento a favore dei familiari della vittima. In attesa di accertarne la dinamica – aggiunge - dobbiamo ribadire che non è sufficiente il cordoglio dopo le troppo frequenti tragedie ma bisogna che il sistema dei controlli sulle condizioni di sicurezza nei posti di lavoro sia più efficiente. Non serve avere buone leggi senza che poi nessuno verifichi che siano applicate. Anche il servizio di emergenza d'urgenza, l'ex 118, è fondamentale perchè può fare la differenza tra la vita e la morte. E per questo - conclude il sindacalista - cogliamo l'occasione per chiedere che venga al meglio razionalizzato e potenziato».

Sull’episodio interviene pure la Cgil: «Due incidenti mortali in pochi mesi nella stessa azienda sono un fatto inquietante. L'Amat è un'azienda pubblica, è obbligata a garantire ai suoi duemila dipendenti adeguati livelli di sicurezza. Noi aspettiamo che la magistratura faccia i suoi passi. Ma se si accerterà che ci sono state responsabilità interne all'azienda chiediamo che qualcuno paghi». Lo affermano il segretario della Cgil di Palermo Maurizio Calà e il segretario della Filt Cgil Gaetano Bonavia, riguardo alla morte di un operaio dell'azienda trasporti del Comune. «Le sollecitazioni del sindacato in questi anni sull'aumento dei livelli di sicurezza non sempre sono stati ascoltate e proprio perchè si paga con la vita è necessario dare un segnale chiaro. Chi ha responsabilità sappia che non può più tergiversare sull'argomento sicurezza».