Accusato di estorsione in carcere, assolto dopo quattro anni di processo

Per Salvatore Primizio "il fatto non sussiste"

PALERMO, 13 marzo - Era finito sotto processo per quattro anni perchè accusato di estorsione di beni di prima necessità e di sigarette mentre era detenuto. Ora però Salvatore Primizio, 34 anni, pregiudicato monrealese è stato assolto "perchè il fatto non sussiste".

A pronunciarsi è stato il giudice Gabriella Natale, del tribunale monocratico di Palermo, che ha assolto con formula liberatoria, oltre a Primizio, anche i coimputati Enrico Scenna e Girolamo Romito. Su tutti e tre pesava la grave accusa di aver estorto in concorso tra loro, mentre si trovavano detenuti all'Ucciardone, beni di prima necessità e sigarette a due diversi detenuti della cella adiacente nonché di aver cagionato ad uno di essi lesioni personali.

Il Pubblico Ministero, in sede di requisitoria, aveva chiesto la condanna degli imputati alla pena di cinque anni di reclusione. La vicenda risale al periodo compreso tra il marzo e il luglio del 2006, quando la Polizia Penitenziaria dell'Ucciardone deferisce, sulla scorta di una lite scoppiata tra detenuti e delle successive denunce presentate da due detenuti che lamentavano di essere vessati dalle continue richieste di beni alimentari, Salvatore Primizio e i suoi compagni di cella, Enrico Scenna e Girolamo Romito, per un'ipotesi di estorsione continuata in concorso e lesioni personali.

Secondo l'accusa i tre imputati avrebbero ripetutamente minacciato i detenuti della cella adiacente di percuoterli se non avessero accolto le proprie richieste di consegnargli settimanalmente beni alimentari e sigarette.

Nel corso del processo, la difesa, rappresentata dagli avvocati Piero Capizzi per Primizio, Filippo De Luca per Romito e Gaetano Turrisi per Scenna, ha dimostrato, attraverso prove documentali e per testi, l'inattendibilità delle presunte persone offese e che in ogni caso gli imputati non avevano mai formulato alcuna richiesta estorsiva nei confronti dei denuncianti.