Per la Procura è falsa testimonianza, un monrealese da testimone ad imputato

Aveva testimoniato a favore di un amico, vittima di una buca stradale

MONREALE, 16 aprile - Probabilmente voleva soltanto favorire un amico. Difficile dire se per lui era prevista una ricompensa in denaro o soltanto un semplice "grazie". Fatto sta che il Giudice di Pace di Monreale ha rinviato a giudizio un testimone processuale di una causa risarcitoria civile.

L'uomo in questione, pertanto, da semplice testimone diventerà imputato. Imputato di un altro processo, di natura penale, nel quale dovrà difendersi dall'accusa di aver alterato i fatti, nel tentativo, come sembra, di agevolare il risarcimento destinato all'amico vittima di una buca stradale.

Il fatto risale a due anni, fa quando un uomo intentò una causa civile nei confronti del Comune per essersi imbattuto in una delle tante buche che costellano le strade cittadine. Per suffragare la sua tesi l'uomo chiamò a testimonianza un altro soggetto, che rese le sue dichiarazioni davanti al Giudice. Questi, non convincendosi, mandò tutto l'incartamento alla Procura della Repubblica, che adesso ha deciso di rinviare a giudizio il testimone. Adesso si pronuncerà il Gup del Tribunale penale di Palermo.

Al guaio della causa, però, per l'incauto testimone, per sua fortuna, non si è aggiunto quello della costituzione di parte civile del comune. Il sindaco Filippo Di Matteo ha motivato così la sua decisione: "Tenuto conto della tenuità dell'offesa, - dice il primo cittadino - non abbiamo ritenuto di far costituire parte civile il Comune nel procedimento penale instauratosi nei confronti del testimone. Ritengo che l'accaduto, però, - dice ancora Di Matteo - debba servire da monito nei confronti di tutti coloro che rendono dichiarazioni nella qualità di testimoni davanti al Giudice di Pace di Monreale e davanti al Tribunale di Palermo. E' giusto e legittimo che l'amministrazione paghi i danni quando viene accertata la propria responsabilità, ma è anche corretto che le testimonianze vengano rese con cognizione di causa e non con leggerezza, soltanto per il fatto che a pagare è la pubblica amministrazione" .