Sfruttamento della prostituzione minorile, arrestato 39enne monrealese

L'uomo avrebbe indotto un ragazzino a compiere atti sessuali a pagamento

MONREALE, 8 maggio - Una brutta, ma proprio brutta, storia di incontri omosessuali e soprattutto di sfruttamento di minori per indurli alla prostituzione. E' quella che ha portato all'arresto, avvenuto ieri mattina, di G.M., 39 anni, presidente del Gruppo bandistico di Monreale.

L'uomo, che ha prestato servizio come ausiliario presso la scuola Pietro Novelli e adesso svolge la sua opera come sagrestano presso la parrocchia di San Francesco, dovrà rispondere di sfruttamento della prostituzione perchè avrebbe indotto un minore a compiere atti sessuali in cambio di denaro. I carabinieri lo hanno bloccato ieri mattina all'interno di un noto bar del centro storico cittadino.

Le indagini, sulle quali c'è il massimo riserbo, sono state eseguite dai carabinieri della stazione di Monreale, guidati dal maresciallo Francesco Paolo Mineo, coordinate dal Gip Luigi Petrucci, che a carico di G.M. ha spiccato un provvedimento di arresti domiciliari.

Ad avviare la macchina investigativa dei militari è stata le denuncia, avvenuta nei mesi scorsi, di un minore, che, accompagnato dal padre, ha raccontato, senza risparmiare dettagli scabrosi, di numerosi incontri avvenuti con G.M. in alcuni locali un' po' "equivoci" di Palermo, solitamente frequentati da ambienti omosessuali e transessuali. Locali che G.M. frequentava solitamente, accompagnandosi con diversi ragazzi monrealesi, specie nei fine settimana.

Secondo l'accusa, in sostanza, G.M. avrebbe fatto sì che il ragazzo si sottoponesse a dei rapporti orali, anche con altri uomini (che attualmente non figurerebbero tra gli indagati) per la "modica" cifra di 20 euro. I clienti sarebbero stati contattati o all'interno dei locali stessi o a piazza Sant'Oliva, a Palermo.

Due gli episodi, in particolare, sui quali si concentrano le indagini della magistratura: uno avvenuto presso un locale palermitano, l'altro al Foro Italico, ma è probabile che siano molti di più. Gli inquirenti, però, faranno luce anche su alcuni incontri avvenuti presso la sala musica di Monreale, all'interno della quale G.M. avrebbe invitato un gruppetto di ragazzini, compresa la vittima della sua attività, per vedere filmini porno e masturbarsi. Saranno adesso le ulteriori indagini a dare l'esatta dimensione del fenomeno, di una bruttissima storia, che certamente scuoterà fortemente l'opinione pubblica monrealese.