Operazione "Alexander", azzerato il mandamento mafioso di Porta Nuova

Sequestrati beni un circa tre milioni di euro

PALERMO, 3 luglio - È in corso da stamattina, tra le province di Palermo e Trapani ed in altre località del territorio nazionale, una vasta operazione antimafia da parte dei carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Palermo, che stanno eseguendo una trentina di fermi del Pubblico Ministero emessi dalla locale Direzione Distrettuale Antimafia. I reati contestati sono quelli di associazione per delinquere di stampo mafioso e traffico internazionale di stupefacenti. Le indagini hanno consentito di ricostruire gli assetti e le dinamiche criminali del mandamento mafioso palermitano di Porta Nuova, individuandone capi e gregari.

Secondo l'accusa il sodalizio, pur continuando a esercitare una soffocante attività estorsiva sul territorio, consapevole che l'imposizione del "pizzo" a imprenditori e commercianti non è più sufficiente - complice l'attuale congiuntura economica - a mantenere le famiglie degli affiliati detenuti, si allea con altre consorterie mafiose della città e dell'area trapanese per gestire le "piazze dello spaccio" e, come negli anni ottanta, l'approvvigionamento degli stupefacenti direttamente dai Paesi produttori del Sud America e del Nord Africa. Nello stesso contesto, sono stati sequestrati beni mobili e immobili per un valore complessivo di circa tre milioni di euro.

Ulteriori particolari saranno resi noti nel corso di conferenza stampa che si terrà alle 10, 30 presso la Procura della Repubblica di Palermo.