Nessun comportamento anti-sindacale del Comune: anche in appello rigettato il ricorso di due sindacati

Nel 2010 il Comune aveva chiuso unilateralmente la contrattazione decentrata

MONREALE, 4 luglio - Il Comune di Monreale non assunse un comportamento anti sindacale nel corso della contrattazione decentrata integrativa per l'anno 2010. Lo ha stabilito il giudice della sezione lavoro del Tribunale di Palermo, Cinzia Soffiantini rigettando l'opposizione presentata da due sindacati.

 Con questo pronunciamento, in pratica, il tribunale del lavoro ha confermato quanto aveva stabilito in "primo grado" il giudice Maria Letizia Barone il 14 ottobre 2011, stoppando il ricorso promosso dalle rappresentanze sindacali Cgil Funzione Pubblica e dal CSA, dando, pertanto, ragione al Comune, che era assistito dall'avvocato Carmen Milazzo (nella foto). I legali delle organizzazioni sindacali, erano, invece, Massimo Barrile e Roberto Croce.

L'azione era stata promossa dalle due organizzazioni sindacali poichè, in sede di contrattazione decentrata per l'attribuzione del salario accessorio, la delegazione trattante del Comune, composta dal segretario generale Ettore Sunseri, dalla dirigente alle Risorse Umane Maria Rita Curcio e dal funzionario Maurizio Di Martino, dopo un anno di trattative, aveva chiuso unilateralmente la trattativa riguardante il fondo per le politiche di sviluppo delle risorse umane e per la produttività. In quel caso l'amministrazione comunale aveva proceduto alla liquidazione, anche se parziale, del salario accessorio dei dipendenti, che comunque erano in attesa del salario accessorio dovuto.

La chiusura aveva indotto la Cgil e il CSA a ritenere che potesse essere compromesso il prestigio ed il ruolo della parte sindacale. Anche in sede di appello, quindi, il giudice ha ritenuto il ricorso infondato non ricorrendo l'attualità del comportamento antisindacale lamentato, e quindi della condotta lesiva del Comune di Monreale. Le organizzazioni sindacali sono state costrette a pagare pure le spese processuali.