Vince davanti al Tar, ora Lea Giangrande chiede 650 mila euro di risarcimento

Il Comune le aveva negato la concessione per realizzare un agriturismo. Ora chiede i danni

MONREALE, 10 ottobre – Sarà il Tribunale Amministrativo Regionale per le Sicilia, sezione di Palermo a stabilire se Lea Giangrande, moglie dell'ex sindaco Toti Gullo, ha diritto o meno ad un maxi rimborso da circa 650 mila euro, che dovrebbe darle il Comune di Monreale, se soccombente o se questo, eventualmente sarà quantificato diversamente.

Tra la signora Giangrande ed il Comune, infatti, è in corso una controversia legale, che è appena agli inizi, ma che, data la posta in gioco, ha tutta l'aria di non esaurirsi, se non all'ultimo grado di giudizio.

La richiesta di risarcimento che l'ex presidente dell'Ato ha formalizzato al Tar, tramite i suoi legali Enzo Puccio e Tiziana Pellegrino, nasce da una controversia proprio con il Comune, che ha visto la Giangrande prevalere proprio davanti al Tribunale amministrativo.

Nel maggio del 2010 la signora Giangrande presentò l'istanza per ottenere una concessione edilizia per lavori di ristrutturazione, ampliamento e cambio di destinazione d'uso di un immobile in contrada Scarda Rubinotto, dalle parti di Spartiviolo, per realizzarvi un agriturismo.

A quella domanda, però, il Comune di Monreale rispose con un diniego, ritenendo che il terreno ricadesse nella zona della fascia di rispetto del bosco di Casaboli. I legali della Giangrande, invece, sostenevano la possibilità di edificare, perlomeno nel rispetto di alcuni parametri stabiliti dalla normativa vigente, poiché il bosco di Casaboli è tra quelli "artificialmente rimboschiti", per i quali, secondo la disciplina regionale, l'edificabilità è ammessa.

La querelle si è conclusa con un dispositivo del Tar, presieduto da Filippo Giamportone, che ha dato ragione alla ricorrente, obbligando il Comune al rilascio della concessione.

Ora, quindi, la Giangrande chiede che le venga risarcito il danno derivante dalla mancata concessione. Un danno per l'esattezza da 647.992, 52 euro, che prende forma in primo luogo dall'aumento degli oneri di costruzione (danno quantificato dalla parte in 61 mila euro), dall'impossibilità di partecipare alle agevolazioni concesse dalla Regione nell'ambito del Po-Fesr 2007-2013 (quantificato in 522 mila euro) e dalla perdita di utile (danno da 64 mila euro). La partita, al momento, è solo all'inizio, ma, probabilmente, sarà ancora lunga da giocare.