La pedana non era abusiva, potrà togliere i sigilli il Montereale Cafè

Il Tribunale del Riesame ha dato ragione alla difesa del titolare del locale

MONREALE, 14 novembre - Non era abusiva la pedana in metallo posta davanti il noto esercizio commerciale " Montereale Cafè", di via Benedetto D'Acquisto, di proprietà di Alessio Tarallo. Lo ha stabilito il tribunale della Libertà che ha ordinato il dissequestro della struttura.

E' durata poco meno di un mese, quindi, la vicenda del titolare del locale monrealese del centro storico, al quale lo scorso 15 ottobre la Polizia Municipale di Monreale aveva sequestrato la pedana metallica ed i tavolini, le sedie ed altre suppellettili ornamentali poste davanti l'ingresso. L'azione della Polizia Municipale era scaturita da una presunta assenza di autorizzazione per il 2013. "Vizio" che ha comportato la denuncia di Tarallo, che si era poi visto convalidare il sequestro dal Gip del Tribunale di Palermo, dopo la rituale comunicazione al Pubblico Ministero.

Il Tribunale delle Libertà, ha accolto il riesame proposto dal collegio difensivo di Tarallo, composto dagli avvocati Mario Caputo e Nicola Nocera, riconoscendo l'illegittimà del provvedimento di sequestro preventivo, ritenendo che non ricorressero gli estremi del reato contestato, cioè l'invasione del suolo pubblico, ma propendendo per l'occupazione legittima. Una condotta avvalorata, peraltro, dai documenti amministrativi acquisiti dalla difesa, ovvero il nulla osta rilasciato dalla stessa Polizia Municipale del Comune di Monreale per l'anno 2012, la cui richiesta era stata riproposta anche per l'anno 2013. In estrema sintesi, non vi era stata alcuna condotta invasiva da parte del titolare.

Grande il sollievo del titolare il quale, sulla scorta di quanto stabilito dal Tribunale del Riesame, potrà tornare ad esercitare l'attività di ristorazione e somministrazione di bevande senza i sigilli posti dalla Polizia Municipale che, di certo, non costituivano una bella pubblicità per il suo locale posto in un punto turisticamente nevralgico."In un periodo di crisi economica asfissiante - afferma. Tarallo - la vicenda che ha interessato il mio locale mi è apparsa sin da subito eccessiva e per certi versi irrituale. Quando ho fatto richiesta di occupazione di suolo pubblico per motivi commerciali, già nel 2012, i Vigili Urbani, come da prassi, sono venuti a fare i sopralluoghi di rito. Ringrazio comunque i miei legali per l'impegno profuso e il risultato ottenuto".

Soddisfatti anche i difensori che hanno espresso apprezzamento per l'esito relativo alla fase cautelare e conseguentemente per il riconoscimento della insussistenza del reato contestato a Tarallo, il quale in un momento molto particolare, non si è abbattuto e con tenacia e con fermezza ha superato questo delicato momento professionale, tornando a lavorare nel suo locale "libero" da sigilli.