Il Tribunale Civile dice no, Caputo perde il primo round per tornare all'Ars

Ancora in piedi i procedimenti presso Cassazione e Tribunale di Caltanissetta

PALERMO, 19 novembre - La legge Severino può essere applicata retroattivamente e pertanto la decadenza di Salvino Caputo dall'Ars è legittima. Lo ha stabilito il Tribunale civile di Palermo (presidente Michele Ruvolo, giudice estensore, Maura Carinetta al quale si era rivolto l'ex deputato regionale del Pdl.

Caputo aveva intentato una causa nei confronti della decisione della Commissione Verifica Poteri (della quale, tra l'altro era vicepresidente)di estrometterlo da Sala d'Ercole, perchè condannato in via definitiva ad un anno e cinque mesi per tentato abuso d'ufficio.

Resta fuori da Palazzo dei Normanni, quindi, Salvino Caputo, almeno per il momento. Per tornare ad occupare il suo scranno da deputato regionale, dovrà sperare che si concluda positivamente almeno uno degli altri due procedimenti in corso sulla questione. L'azione di Caputo, infatti, a sua tutela, era articolata su tre fronti. Uno (fallito oggi) sul fronte civile, un altro in Cassazione (in una sezione ovviamente diversa rispetto a quella che lo ha condannato) per chiedere l'avvenuta prescrizione di quel reato; un altro ancora, infine, dinanzi al tribunale di Caltanissetta, per chiedere la revisione del processo delle ormai famose multe.

A giustificazione di quest'ultima iniziativa ci sarebbero dei fatti nuovi sopravvenuti, valutati da un esperto, che lascerebbero presagire, così come lo stesso Caputo aveva ventilato, addirittura una grave manomissione di atti all'interno degli uffici comunali. A portare alla sentenza di condanna, nel corso dei tre gradi di giudizio del suo processo, pertanto, a parere dell'ex deputato regionale, ci sarebbe la presenza di clamorosi falsi.