Vanno al "Serenusa Village", ma della prenotazione non c'è traccia: truffati venti monrealesi

Avevano aderito ad un'offerta su Internet, poi sono stati rimborsati

MONREALE, 22 agosto - Doveva essere una settimana di relax e di svago al "Serenusa Village" di Licata, uno dei più noti e confortevoli villaggi turistici della Sicilia. Ed invece ha rischiato di trasformarsi in una settimana d'inferno e soprattutto di grande rabbia.

Vittima di quella che a tutti gli effetti può essere indicata come una vera e propria truffa, un affare da circa 15 mila euro tra annessi e connessi, un gruppo di una ventina di monrealesi, che hanno avuto soltanto il torto di fidarsi, in perfetta buona fede, di un promotore turistico improvvisato (o presunto tale), che ha prospettato loro un'offerta molto più vantaggiosa rispetto a quelle di mercato. Un'offerta che sarebbe stata trovata su Internet e che prometteva condizioni di grande favore.

I malcapitati, che ci hanno raccontato la disavventura di cui sono stati vittima e che preferiscono mantenere l'anonimato, all'idea di risparmiare circa cento euro a persona rispetto alle proposte che erano state fatte loro dalle agenzie di viaggio, hanno aderito con entusiasmo all'offerta.

Quando sono arrivati a destinazione, però, dopo aver coperto chilometri anche con persone anziane e con bambini piccoli, hanno fatto l'amara scoperta che non c'era alcuna prenotazione a loro nome tra le camere del villaggio. Gli sfortunati, infatti, erano in possesso solo del "booking number", o meglio quello che sarebbe dovuto esserlo. Non avevano il classico "voucher", il biglietto che dà diritto ai servizi pattuiti al momento della prenotazione.

Il risultato è stato che ne è nata una gran baraonda, con scene anche di grande imbarazzo, con i clienti che - da parte loro - si sono sentiti truffati ed hanno alzato la voce, e dall'altra, la proprietà (che non c'entra nulla in questa situazione e che anzi è pure vittima di questa), costretta ad allargare loro le braccia, mettendo però a disposizione con grande cortesia una soluzione di ripiego.
La truffa si è conclusa, fortunatamente senza bisogno di denunce, che pure erano state prospettate nei confronti dell'autore del raggiro, solo perchè questi si è impegnato, come poi ha fatto, a rimborsare i soldi che aveva indebitamente percepito.

"Invito tutti a diffidare di queste pseudo offerte - dice Fabrizio Casamento, titolare della Casamento Travel, cui si erano rivolti i un primo momento i turisti, prima di optare per la fantomatica offerta - c'è il rischio di incorrere in situazioni molto spiacevoli in grado di rovinare le vacanze e anche di perderci tutto il denaro. Si tratta di un esercizio abusivo della professione, che dovrebbe essere combattuto a tutela di chi, invece, fa questo lavoro con onestà, ma soprattutto della clientela, che rischia di imbattersi in queste brutte avventure".