Don Luigi Ciotti è cittadino onorario di San Giuseppe Jato

"Siate orgogliosi di essere jatini". Presente anche il sindaco Capizzi

SAN GIUSEPPE JATO, 9 ottobre - Si è tenuta stamane nell'aula consiliare di San Giuseppe Jato, la cerimonia di conferimento della cittadinanza onoraria al fondatore di Libera. "Siate orgogliosi, come lo sono io, di essere cittadini jatini. Ho sempre gridato al mondo che siete un popolo e non un clan di mafia".

Con queste parole don Luigi Ciotti ha ricambiato il tributo di stima e di affetto della gente di San Giuseppe Jato, che lo ha accolto, prima nella sala "Pio La Torre", poi in aula consiliare, dove ha ricevuto la cittadinanza onoraria. Per il sindaco Davide Licari "è una giornata storica per la nostra comunità che, dopo le macchie indelebili e ignobili lasciate dalla mafia, si sta affrancando.

E i giovani delle cooperative di Libera, presenti in paese, sono il segno tangibile dell'operato di don Ciotti".
Anche il sindaco di Monreale, Piero Capizzi, presidente "pro tempore" del Consorzio "Sviluppo e Legalità ha partecipato ed ha voluto portare il saluto da parte dei sindaci del Consorzio e di tutta l'amministrazione comunale al fondatore di Libera.
"Ritengo piu' che meritevole questo conferimento ad una persona che si è fortemente spesa – ha dichiarato il presidente Capizzi- per l'utilizzo sociale dei beni confiscati alla mafia . Questo impegno antimafia sicuramente non di facciata, così come Don Ciotti stesso ha precisato, deve servire come modello di riferimento, comportamentale ed educativo soprattutto per i piu' giovani nel principio sempre della legalità e dell'onestà".

"E' grazie alla legge sull'utilizzo sociale dei beni confiscati, che nel Consorzio "Sviluppo e Legalità, sono nate esperienze imprenditoriali e cooperativistiche di indubbio valore. Molti giovani – ha aggiunto Capizzi – hanno avuto l'opportunità di poter ottenere un lavoro onesto , senza dover fuggire o scendere a compromessi e molti territori , per troppo tempo soggiogati alla violenza mafiosa, hanno potuto vivere così il tempo del riscatto sociale ed economico".

Per il presidente del consiglio comunale di San Giuseppe Jato, Giacomo Mirto "è stato saldato e sancito un legame di vicinanza". Alla cerimonia hanno preso parte, tra gli altri, altri sindaci del comprensorio, il comandante del Gruppo Monreale dei carabinieri, colonnello Pierluigi Solazzo, il viceprefetto Maria Rosa Trio e l'arcivescovo di Monreale, monsignor Michele Pennisi, che ha ribadito "la radicale incompatibilità tra mafia e vita cristiana e il rifiuto di ogni compromissione della comunità ecclesiale col fenomeno mafioso". Nel salutare i suoi nuovi concittadini don Ciotti ha ricordato che "l'antimafia è un problema di coscienza e non una carta di identità da esibire".

Le fotografie sono state scattate da Leandro Salvia, che ringraziamo