"La pace e la democrazia", i valori che i nostri padri ci hanno lasciato

Commmemorati tutti i caduti nel giorno delle Forze Armate. LE FOTO

MONREALE, 4 novembre – Un modo per ricordare i caduti di tutte le guerre, ma anche il notevole impegno delle Forze Armate per il mantenimento della pace e della democrazia. È stato questo il significato della manifestazione che si è tenuta stamattina a piazzetta San Castrense.

L'amministrazione comunale e l'Arma dei carabinieri, nel giorno tradizionalmente dedicato alla festa delle Forze Armate, hanno voluto rendere un giusto tributo a coloro che sono caduti per la difesa della Patria, così come dei valori della giustizia. La cerimonia si è tenuta presso il monumento ai Caduti di piazzetta San Castrense, dove è stata deposta una corona d'alloro, con il corteo che aveva preso le mosse da piazza Inghilleri.

Erano presenti il sindaco di Monreale, Piero Capizzi, accompagnato dagli assessori Nadia Granà, Giuseppe Cangemi, Sandro Russo e Pippo Lo Coco, dal presidente del Consiglio comunale, Giuseppe Di Verde e da un folto gruppo di consiglieri comunali.

C'era pure l'arcivescovo di Monreale, monsignor Michele Pennisi, così come i vertici dell'Arma dei carabinieri, colonnello Pierluigi Solazzo, comandante del Gruppo Monreale ed il capitano Paolo Del Giacomo, comandante della Compagnia. Presente anche il comandante del Corpo forestale di San Martino, Giovanni Romeo, la sezione monrealese dell'Associazione Nazionale Polizia di Stato, e quella dei Carabinieri.

Il capitano Del Giacomo ha dato lettura del messaggio inviato dal presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, mentre monsignor Pennisi ha recitato una breve preghiera in ricordo dei caduti.

"Festeggiamo due compleanni – sono state le parole del sindaco Piero Capizzi rivolte soprattutto alle rappresentanze degli studenti delle numerose scuole cittadine – quello dell'Unità Nazionale dopo la 1ª guerra mondiale e quello di tutte le Forze Armate che ogni giorno con dedizione e coraggio contribuiscono al mantenimento della pace e della democrazia nel nostro Paese. Non è la festa della guerra, perché l'Italia la ripudia così come vuole la nostra Costituzione, ma quella della pace, raggiunta grazie alle lotte dei nostri antenati".