Muro di Berlino, 25 anni fa veniva abbattuta quella barriera fisica ma anche simbolica e mentale

Alla Porta di Brandeburgo Daniel Barenboim dirigerà l'Inno alla gioia

BERLINO, 9 novembre – La caduta del Muro di Berlino, avvenuta il 9 novembre 1989, è considerato uno degli avvenimenti più importanti nel Ventesimo secolo: successe esattamente 25 anni fa, e mise fine alla divisione della capitale della Germania che era stata sancita con la costruzione del Muro 28 anni prima.

Molti ricordano centinaia di berlinesi ballare e festeggiare in cima al muro alla Porta di Brandeburgo, quella sera. L'evento ha ancora un peso a livello globale, non soltanto per la sua importanza storica, ma per l'interpretazione, la memoria e i miti a cui è legato. Barriere, fisiche, ma anche simboliche e mentali.

Ancora oggi la caduta del Muro viene ricordata come uno degli eventi più significativi della fine della Guerra Fredda, che si sarebbe definitivamente conclusa due anni più tardi, con il disfacimento dell'Unione Sovietica.
La costruzione del Muro iniziò il 13 agosto del 1961: la Repubblica Democratica Tedesca aveva deciso di costruire una barriera di cemento - alta circa tre metri - per separare la sua capitale, Berlino Est, dalla enclave della Repubblica Federale di Germania (Germania Ovest) di Berlino Ovest che si trovava nel territorio della DDR. La divisione della Germania era stata decisa dopo la Seconda guerra mondiale, nel corso della conferenza di Yalta: l'accordo che fu trovato prevedeva che Berlino fosse organizzata in quattro settori amministrati da Francia, Regno Unito, Stati Uniti e Unione Sovietica (a cui fu affidata l'area più estesa).

Negli anni successivi i tre settori controllati dagli stati occidentali divennero sostanzialmente una parte della Germania Ovest, circondata però dai territori della DDR. La chiusura del confine tra Berlino Ovest e Berlino Est fu decisa prima della costruzione del Muro, e cioè nel 1952, quando le tensioni della Guerra Fredda tra i due blocchi – quello occidentale guidato dagli Stati Uniti e quello orientale guidato dall'Unione Sovietica – cominciarono ad aumentare significativamente.

Il Muro fu costruito nel 1961 per fermare il passaggio di berlinesi dell'Est verso l'Ovest, attratti dalle migliori condizioni di vita che c'erano al di là del muro. I lavori per la costruzione del muro iniziarono nella notte tra il 12 e il 13 agosto con l'installazione di palizzate e filo spinato, cui seguirono nel tempo rinforzi più poderosi con blocchi di cemento alti circa tre metri per formare un muro vero e proprio. La struttura isolò completamente i settori occidentali, rendendoli una enclave all'interno della Germania Est. Il muro era lungo 155 chilometri e negli anni successivi furono studiati sistemi e migliorie per renderlo sempre più impenetrabile e facilmente controllabile, con torrette di avvistamento e posti di blocco.
Venne anche realizzata una zona di 150 metri circa, denonominata  "striscia della morte", sorvegliata giorno e notte da uomini con cani, torri di guardia, proiettori, allertatori, fossato anticarro e guardie armate con ordine di sparare a vista a chiunque si fosse avvicinato. Centinaia di essere umani vennero uccisi dalle guardie mentre provavano a fuggire verso Berlino Ovest. In cinquemila circa riuscirono a varcare il confine utilizzando bagagliai con il doppio fondo, tunnel scavati al di sotto del muro e altri stratagemmi creativi per evitare i colpi dei cecchini.

La caduta del Muro di Berlino fu un evento incredibile, anche per come si sviluppò quel 9 novembre di 25 anni fa. Nel corso di una conferenza stampa, il ministro della Propaganda della Repubblica Democratica Tedesca (la DDR, ovvero la Germania Est), Günter Schabowski, annunciò che la decisione del governo di concedere i permessi per muoversi nella Germania Ovest era da subito ordine esecutivo. "Per accontentare i nostri alleati, è stata presa la decisione di aprire i posti di blocco. Se sono stato informato correttamente quest'ordine diventa efficace immediatamente", pronunciò Schabowski.
In realtà la conferenza stampa fu piuttosto confusa, e il ministro tedesco si spiegò male: avrebbe dovuto dire, infatti, che la decisione sarebbe diventata ordine esecutivo nel giro di qualche giorno, in modo da consentire alle autorità di confine di gestire le richieste. Era stato male informato, e quello che successe dopo fu di fatto la fine della divisione della città.

Migliaia di persone scesero per le strade di Berlino: superarono i posti di blocco aperti dalle guardie, che a loro volta non sapevano bene cosa fare, e si ricongiunsero con amici e parenti che abitavano a Berlino Ovest. Nei giorni seguenti iniziò lo smantellamento del muro e le immagini di pezzi di muro abbattuti, e di persone festanti alla Porta di Brandeburgo, fecero il giro del mondo.
Da quel giorno, il 9 novembre è festeggiato ed il suo ricordo è costantemnete rinnovato alle nuove generazioni perchè quella rievocazione storica che portò sofferenza e morte non vada mai dimenticata.

Oggi, in ccasione del 25esimo anniversario dalla caduta del muro, ottomila ballons illuminati, formano un "confine di luce" lungo l'ex tracciato del muro nel centro di Berlino, accompagnati dalle note de "Inno alla gioia", dalla Nona Sinfonia di Beethoven. Al Checkpoint Charlie, il più famoso tra gli otto passaggi di confine tra Berlino est e Berlino ovest, invecchiato ma in jeans, è arrivato Michail Gorbaciov che ha anche denunciato. "Il mondo è sull'orlo di una nuova guerra fredda che - ha precisato - secondo alcuni è già iniziata".
Da 25 anni il Muro di Berlino non c'è più, ma in effetti barriere di sicurezza e di separazione sono ancora in piedi in vari angoli del mondo: in Ucraina c'è chi recentemente ha annunciato di volere costruire un muro alla frontiera con la Russia, per difendersi da Mosca; in Israele una successione di muri, trincee e porte elettroniche separa dalla Cisgiordania; negli Sati Uniti una barriera lunga 3.200 blocca il Messico; in India una "Linea di controllo" separa dal Pakistan e divide in due la regione del Kashmir e nell'Irlanda del nord, Le Peace Lines, una serie di muri situati principalmente nella città di Belfast e di Derry, separano le zone in cui risiedono i cattolici da quelle in cui risiedono i protestanti.

Sembrano tutti lampioni, ma sono pronti ad accendersi per volare in nome della libertà.