San Luigi dei Francesi e Federico II, due grandi re a confronto

Ieri la "lectio magistralis" del professor Bresc al convegno in Curia

MONREALE, 19 novembre - Luigi IX e Federico II, due grandi re a confronto. La lectio magistralis del professore Henri Bresc, docente emerito della Universite' Paris X-Nanterre, dal titolo "San Luigi, Federico II e gli Ebrei", ha acceso una luce interessante.

Una luce sotto alcuni punti di vista dissacrante, sulla figura del re Santo, nel corso del convegno a lui dedicato, che si sta svolgendo nel palazzo arcivescovile.
"Io non nego - ha spiegato Bresc - che Luigi IX sia stato un santo, ma non ha saputo trasmettere tale santita' alle istituzioni francesi. Tutto cio' e' esemplificato dal rapporto con gli Ebrei. Dietro tali limiti vi e' anche l'assenza di un' adeguata preparazione filosofica e teologica, al contrario di Federico II. L'imperatore seppe gettare le basi per una convivenza pacifica fra Ebrei, Cristiani e Musulmani, per 3 secoli, fino all'arrivo degli Spagnoli".

Gli Ebrei siciliani erano molto diversi da quelli francesi, parlavano l'Arabo e officiavano una parte della liturgia in Arabo. Inoltre, sull'Isola a praticare l'usura non erano gli Ebrei, tranne qualche caso, ma Fiorentini e Genovesi. Federico era intervenuto fissando il tasso d'interesse al 10 per cento. Aveva legiferato affinche' non fossero condannati, benche' innocenti, per il semplice fatto di essere Ebrei, concedendo loro, cosi' come agli Arabi, il diritto alla difesa, in nome dell'imperatore. La traduzione dei testi arabi del filosofo ebreo convertito Maimonide, da parte degli intellettuali ebrei della corte federiciana, ha influenzato il pensiero tomistico. Federico e il figlio Manfredi conoscevano l'Ebraico.

Ben diverso l'atteggiamento del re Santo che fu ondivago nei confronti dell'usura, fino ad arrivare all'ossessione, non risparmio' le espulsioni, fece distruggere i libri del Talmud, a causa dei passi molto duri nei confronti della Vergine e Gesu'.
A segnare la differenza dei due statisti nei confronti dell' "integrazione" e' la concessione dello statuto di immigrati privilegiati agli emigrati dal Magreb, da parte di Federico II.

Insomma, chiediamo allo studioso francese, uno strano destino per San Luigi, le cui spoglie mortali furono ospitate, seppur per breve tempo, in un tempio, quello di Monreale, sintesi di diverse culture.
"No - ha risposto con ilarita' Bresc. E poi la cattedrale di Monreale e' una cattedrale francese. Normanno e' un termine ottocentesco che nel Medioevo nessuno avrebbe compreso. In ogni caso, dovunque fosse morto san Luigi il suo corpo era destinato a ritornare nel luogo di riposo degli avi, a Saint Denis".