Questione Ato Palermo 2, Di Matteo: "Formalizzerò la proposta alla curatela dopo l'autorizzazione dei sindaci"

Filippo Di Matteo interviene dopo le dichiarazioni dell'avvocato Bonomonte

MONREALE, 23 febbraio - "Condivido la linea individuata dal curatore fallimentare, Cristina Bonomonte e ne apprezzo la disponibilità, ma attendo l'autorizzazione dei sindaci dei Comuni che compongono la Srr". Parla in questo modo Filippo Di Matteo, presidente della Srr stessa.

"Il 12 marzo - aggiunge Di Matteo - si svolgerà l'assemblea dei sindaci dei Comuni che compongono la"Palermo Provincia Ovest" ed dopo quell'appuntamento, se sarò autorizzato, formalizzerò regolare richiesta d'affitto o di cessione di un ramo d'azienda al curatore fallimentare, che già, dai colloqui intercorsi, ha manifestato disponibilità. Prima di quella data, quindi, non potrò fare alcun passo".

Frattanto, sulla questione Ato Palermo 2, torna a parlare la Cisl, per bocca del suo segretario regionale Fit Cisl Ambiente. "La vicenda del fallimento dell'Ato Pa2 - sostiene Giordano - conferma, per chi ne avesse ancora dubbi, che a pagare il prezzo delle gestioni politiche delle aziende, utilizzate quale mantenimento di un sicuro bacino elettorale e soprattutto lontano da logiche industriali, sono sempre i lavoratori, che, sospesi dal 23 dicembre non hanno ricevuto né le retribuzioni dei mesi precedenti né alcun ammortizzatore sociale, la disperazione e la rabbia prendono il sopravvento.

Per il 12 marzo - prosegue il sindacalista - è stata fissata l'assemblea dei soci della Srr che all'ordine del giorno ha la richiesta di affitto ramo d'azienda alla curatela fallimentare di Alto Belice Ambiente, atto propedeutico e fondamentale, per il ritorno a lavoro dei 276 lavoratori. Se tutto fila liscio, si tornerà a lavoro comunque con pesanti decurtazioni sulle retribuzioni.

La politica - aggiunge Giordano - si impegni almeno a velocizzare tutte le procedure, sindaci, Srr e Regione siciliana, chiudano questa vertenza con atti certi ed immediate, per far tornare alle loro attività i lavoratori, ed evitare che amarezza rabbia e mortificazione di uomini e donne prendano il sopravvento e determinino forti tensioni sociali”.