Il MonrealeFilmFestival? Un progetto ambizioso, difficile da realizzare

Riceviamo e pubblichiamo...

Gentile Direttore,
approfitto della sua cortese disponibilità onde poter apportare un modesto contributo sulla materia oggetto dell'articolo, pubblicato dalla sua testata lo scorso 17 agosto, a firma di Giuseppina Miceli e titolato “Il Comune avvia il MonrealeFilmFestival”.

Con la delibera n. 194 dell'11 agosto 2015, il Comune di Monreale ha emanato un atto di indirizzo per l'istituzione di un Festival cinematografico “...per legare Monreale alle altre città italiane quali Venezia, Taormina, Roma, Torino, per citarne alcune, che ospitano iniziative simili e che hanno consentito una crescita culturale ed economica del contesto territoriale di riferimento non indifferente.”

Il progetto, senza alcun dubbio, è molto ambizioso e doveroso dell'adeguata attenzione: legare Monreale ad altre città italiane come Roma, Venezia, Torino e Taormina - sedi di importanti Festival cinematografici - rappresenta, senza alcun dubbio, un notevole momento di crescita sia culturale che, soprattutto, economico per la nostra città.

Ma, nella redazione della delibera, si è tenuto conto delle ricadute economiche sul territorio e, soprattutto, sui notevoli costi di gestione ed organizzazione che un Festival dalle pretese sia nazionali che internazionali comporta?

Da una prima lettura della delibera salta chiaramente all'occhio che non è citata alcuna copertura economica per l'organizzazione dell'evento, né un capitolo di bilancio a cui far riferimento per l'impegno di eventuali somme: la delibera dà, esclusivamente, mandato al direttore artistico (nominato a titolo gratuito) e al dirigente dell'area competente di predisporre un bando appropriato da pubblicare sul sito istituzionale del Comune. E' evidente che la predisposizione di un bando pubblico comporta l'affidamento dei servizi (in toto o in parte) organizzativi ad una società specializzata nel settore, con lo stanziamento di notevoli somme di denaro; ma, ripeto, nella delibera manca la citazione della relativa fonte finanziaria da cui attingere le somme per l'organizzazione del Festival.

Organizzare un Festival cinematografico, come quello che si prefigge l'amministrazione comunale, non è cosa di poco conto: ho alle spalle parecchi anni di esperienza e vivendo a contatto, quasi ogni giorno, con professionisti del settore, un minimo di competenza credo di averla acquisita.

Si devono selezionare opere prime, componenti della giuria; si deve istituire un adeguato press-center con un responsabile per la comunicazione; si deve creare un sito internet, con le relative caselle di posta elettronica, per i contatti sia con i produttori e le case di produzione sia con i potenziali visitatori; si devono contattare gli operatori turistico-alberghieri per l'ospitalità e degli invitati e dei giornalisti. E qui mi fermo: capite bene che una macchina mastodontica così descritta ha bisogno di un notevole afflusso economico per essere portata avanti. Non penso che, a tutt'oggi, né il Comune di Monreale né la Regione Siciliana possano permettersi un esborso economico così notevole!

Con tutto il rispetto per il regista Giuseppe Moschella, di cui conosco le doti e la vasta esperienza artistica, sia come attore teatrale che come regista, prima di intraprendere qualsiasi tipo di iniziativa cercherei di capire bene l'intenzione dell'amministrazione e, soprattutto, l'esistenza di fonti di finanziamento pubbliche; per le fonti private tutto sta al potere degli organizzatori di saper coinvolgere partner del settore o altri soggetti potenzialmente interessati alla sponsorizzazione dell'evento, e in questo credo che Moschella abbia buone capacità. Ma la fonte pubblica deve esserci, e non soltanto limitarsi al livello di patrocinio poiché la qualità del prodotto fruito deve essere garantito da un soggetto istituzionale pubblico.

In un mio articolo pubblicato qualche mese fa (12 febbraio 2015 “Quando Monreale diventò un set cinematografico”) su questa stessa testata – e che ha avuto parecchi consensi, come riferitomi dal direttore del giornale - tracciavo un excursus temporale sulle varie produzioni cinematografiche che, dal secondo dopoguerra ad oggi, hanno scelto la nostra cittadina come location per l'ambientazione di diversi set cinematografici: sono citati registi di fama internazionale a cominciare da Franco Zeffirelli, Francesco Rosi, Jonathan Demme per citarne alcuni; attori altrettanto famosi come Alec Guinnes, Terence Stamp, John Turturro, Cristopher Lambert, Valentina Cortese, Giancarlo Giannini, Renzo Montagnani, Franchi e Ingrassia.

Monreale avrebbe, pertanto, le carte in regola per potersi fregiare di un nuovo fiore all'occhiello quale quello di ospitare un Festival cinematografico considerato i precedenti di notevole rilievo. Dico “avrebbe” perchè il condizionale è d'obbligo visto il dispositivo della delibera di Giunta e, spiace ribadirlo, la disastrosa condizione delle casse comunali.

L'Ufficio Speciale per il Cinema e l'Audiovisivo della Regione Siciliana, mette a disposizione ogni anno, tramite bando, dei fondi per l'organizzazione di Festival: non si tratta di grosse cifre – il massimo contributo non supera la soglia dei 100.000 euro - anche perchè i concorrenti sono tanti e le somme a disposizione (di provenienza MiBACT) non sono esorbitanti. E' una goccia nel mare ma vale la pena di tentare.

A mio modesto avviso al posto del Festival si potrebbe ovviare con una Rassegna cinematografica di prestigio (con costi notevolmente più contenuti), con la proiezione di film che facciano conoscere al pubblico il territorio siciliano e le bellezze della nostra Isola e che possa trasformarsi in un volano economico e punto di attrazione turistico-culturale per la città e il territorio di Monreale nell'attesa di un risanamento e un Rinascimento globale della nostra città.

* Funzionario Ufficio Speciale Cinema e Audiovisivo – Regione Siciliana