Non tutti gli interventi sono prioritari, freno tirato dalla Protezione Civile nazionale sulla viabilità nella provincia

Eppure sono tantissime, anche nel Monrealese, le strade colabrodo

ROMA, 6 settembre – Non tutte le segnalazioni pervenute sono da considerare di natura emergenziale. Questo il motivo dello stop, perlomeno momentaneo, che il governo nazionale ha imposto agli interventi da realizzare sulle strade provinciali della Sicilia.

Un problema, esploso in occasione del cedimento del viadotto sulla A19 nei pressi di Scillato e che, a macchia di leopardo, ha mostrato tante criticità sul tutto il territorio isolano. Palermitano compreso. E dicendo palermitano, non può non evidenziarsi in tutta la sua grandezza il disagio sul territorio monrealese, considerata l’estensione di quello del Comune normanno, certamente il più vasto di tutta la provincia.

Il dipartimento nazionale di Protezione civile, in pratica, non avrebbe avallato in toto il piano di interventi propostogli dagli uffici della Regione, guidati dal dirigente generale Calogero Foti.
Le perplessità dello staff di Gabrielli, nella fattispecie, sarebbero sorte dopo non aver ritenuto prioritari alcuni interventi inseriti dalla Sicilia nel pacchetto di lavori da realizzare. In pratica per molte strade si tratterebbe di realizzare lavori di miglioramento, ma non ci sarebbero gli estremi per definirli emergenziali.

Sulla questione, più volte sollecitata da diversi sindaci e deputatidel territorio e attenzionata pure dall’arcivescovo di Monreale, Michele Pennisi, si era fatta un po’ di chiarezza nello scorso mese di aprile, quando il commissario della provincia di Palermo, Manlio Munafò, nel corso di una riunione straordinaria del Consiglio comunale di San Cipirello, aveva fatto sapere che sarebbero stati al massimo dieci i milioni a disposizione degli interventi da realizzare. Come dire: spizzichi e bocconi per una situazione, quella della viabilità provinciale, che fa acqua da tutte le parti e che, già in diverse occasioni, ha già messo in crisi i trasporti e le comunicazioni tra diversi centri del territorio.

Fra le strade che si trovano nelle condizioni peggiori, si segnalano la strada provinciale 20 che collega Giacalone a San Giuseppe Jato, la SP4 (San Giuseppe Jato-San Cipirello-Corleone), la strada provinciale 42 e le strade di accesso al santuario di Tagliavia, le strade statali 118 Corleonese-Agrigentina che collega Corleone con Prizzi e la SS 188 dir/C Centro Occidentale Sicula che collega Giuliana-Chiusa Sclafani- Bisacquino con Corleone.