Rifiuti, un accenno di arcobaleno dopo la tempesta

Diminuiscono i costi del servizio e la città appare più pulita. In aumento la differenziata

MONREALE, 6 aprile – Forse il peggio è passato ed il servizio, piano piano, comincia a funzionare in maniera più efficace, ma soprattutto più economica. La raccolta rifiuti nel territorio di Monreale non è più il problema-monstre, come accadeva fino a qualche mese fa.

Certo, di strada da fare ce n’è ancora tanta, soprattutto per l’utilizzo settennale del personale, ma di certo le emergenze e con esse le tensioni sociali dell’anno scorso sembrano fortunatamente alle spalle. Innanzitutto l’immagine, perlomeno quella del centro abitato di Monreale (le periferie, purtroppo, vivono ancora parecchie criticità) è quella di un paese molto più pulito rispetto al recente passato. Diminuisce progressivamente il numero delle lamentele e “ad occhio nudo” la situazione generale sembra in deciso miglioramento. Questo non significa (lo diciamo per stoppare in tempo coloro che puntualmente si prodigheranno a smentire queste affermazioni) che tutto sia rose e fiori. Significa soltanto che il trend è in crescita e che rispetto all’emergenza di inizio 2015 questo sembra davvero un altro territorio.

Un dato significativo è la riduzione dei conferimenti: erano tra le 48 e le 50 tonnellate giornaliere fino a qualche mese fa, adesso la ditta, la Ecogestioni di Bagheria, che ha avuto affidato il servizio fino al 25 aprile, parla di 35-40 tonnellate. Un dato che porta a due possibili spiegazioni: o i monrealesi hanno improvvisamente deciso di produrre meno rifiuti o, come pare più probabile, aumenta la quantità di raccolta differenziata. Frutto del buon andamento degli Ecocentro del territorio presso cui affluiscono i conferimenti della differenziata dei cittadini virtuosi.Su questo argomento, tra l’altro (speriamo presto) il Comune annuncia l’avvio di un progetto spinto col metodo del “porta a porta”.
Ma ciò su cui occorre riflettere con maggiore attenzione è il costo del servizio: 250 mila euro, comprensivi di Iva vanno mensilmente alla ditta. A questi vanno aggiunti circa 80 mila euro di costi di discarica. Si arriva, pertanto, ad una cifra (larga) di circa 350 mila euro mensili, che significano 4,2 milioni annui. Se si considera che i costi antecedenti al fallimento dell’Ato si aggiravano sui 9 milioni di euro all’anno, il conto è presto fatto. Alla luce di questi semplici numeri, forse, si spiega meglio il senso delle inchieste condotte dai carabinieri su input della Procura della Repubblica.

Adesso l’obiettivo più importante è quello di proseguire con la salvaguardia dei livelli occupazionali per i prossimi affidamenti: quello semestrale che verrà effettuato nel prossimo mese di maggio, in attesa di bandire la gara settennale con l’avvio dell’Aro Monreale.

“Il ritorno ad una situazione di quasi normalità – dice al riguardo il sindaco, Piero Capizzi – sembra scontato, ma di certo non lo è. Alle spalle c’è tanto lavoro presso numerosi tavoli tecnici istituiti presso il dipartimento regionale ai Rifiuti, ai quali abbiamo preso parte. Una situazione che ci ha visti impegnati a trovare dei rimedi dopo il fallimento dell’Ato, i cui debiti sono aumentati in maniera esponenziale dal 2009 in poi. Va considerato che la società d’ambito non ha presentato i bilanci dopo questa data e che, rose per questo motivo, era difficile quantificare il costo del servizio e le somme messe in bilancio dal comune non bastavano mai”.
Frattanto, come mostra la nostra foto, è roba di questi giorni, gli operai della Ecogestioni stanno pulendo dalle erbacce i bordi stradali della circonvallazione, che ostacolavano la circolazione stradale e – con ogni probabilità – continueranno ad intervenire anche in altre arterie del territorio.