“Amoris laetitia”, Papa Francesco e la nuova “costituzione” per le famiglia

Sacramenti possibili ai risposati caso per caso

ROMA, 10 aprile – Nove capitoli per un documento di 264 pagine, lungo oltre 300 paragrafi e complesso: “Amoris laetitia” è l’esortazione con la quale Papa Francesco conclude il percorso dei due Sinodi dedicati alla famiglia.

Il primo capitolo, con il quale il Papa ricorda che “la Bibbia è popolata da famiglie, da generazioni, da storie di amore fecondo”, offre la base di citazioni bibliche, il secondo traccia un quadro della situazione e viene affrontato il tema delle “sfide” delle famiglie, il pericolo rappresentato da un individualismo esasperato ma anche il fenomeno dello sfruttamento sessuale dei bambini che secondo Francesco costituisce “una delle realtà più scandalose e perverse della società attuale”.
Due capitoli, il quarto e il quinto, sono dedicati specificamente al tema dell’amore coniugale con particolare riguardo al ruolo della madre.
Nel documento infatti è definito “pienamente legittimo” e “auspicabile” che le donne studino, lavorino, sviluppino le proprie capacità e i propri obiettivi. Ma nello stesso tempo viene sottolineato: “non possiamo ignorare la necessità che hanno i bambini della presenza materna, specialmente nei primi mesi di vita”. Il diminuire della presenza materna, con le sue qualità femminili costituisce un rischio grave per la nostra terra”. “Apprezzo il femminismo - commenta Bergoglio - quando non pretende l’uniformità né la negazione della maternità”.

Il sesto capitolo parla delle prospettive pastorali, il settimo dell’educazione dei figli sui quali la famiglia deve vigilare innescando “processi di maturazione della sua libertà, di preparazione, di crescita integrale, di coltivazione dell’autentica autonomia”. Papa Francesco ha parlato di “autismo tecnologico” . I mezzi elettronici, infatti, secondo Francesco “a volte allontanano invece di avvicinare, come quando nell’ora del pasto ognuno è concentrato sul suo telefono mobile, o come quando uno dei coniugi si addormenta aspettando l’altro, che passa ore alle prese con qualche dispositivo elettronico”. Bambini e adolescenti, “a volte ne sono resi abulici, scollegati dal mondo reale”, in una forma di “autismo tecnologico” che “li espone più facilmente alla manipolazione”.

Le parole decisive sono poi verso la fine del documento. L’ottavo capitolo infatti che, con ogni probabilità, sarà anche il più discusso, contiene le indicazioni per l’integrazione dei divorziati risposati. Il Papa non fissa alcun regola generale sull'accesso ai sacramenti dei divorziati risposati ma apre una porta – che finora era ben serrata – a valutazioni caso per caso, attraverso il metodo (gesuitico) del discernimento. Con il passaggio decisivo che dice: “Non è più possibile dire che tutti coloro che si trovano in qualche situazione cosiddetta irregolare vivano in stato di peccato mortale”.