Il feudo “Verbumcaudo” al Consorzio Madonita per la Legalitá e lo Sviluppo

Capizzi: “Una giornata importante per l’affermazione dei princìpi di legalità”

POLIZZI GENEROSA, 13 maggio – Il presidente del Consorzio “Sviluppo e Legalità” Piero Capizzi, sindaco di Monreale, ha consegnato stamane al presidente del Consorzio Madonita “Legalità e Sviluppo” Vincenzo Liarda il Feudo “Verbumcaudo” confiscato ai fratelli Michele e Salvatore Greco.

Lo stesso feudo era stato affidato già da tempo ad una cooperativa di “Libera” per un ritorno all’economia sana. Alla cerimonia che si è svolta a Polizzi Generosa erano presenti, fra gli altri, il presidente della Regione Rosario Crocetta e molti sindaci delle Madonie. Quella del Feudo Verbumcaudo è una delle vicende più controverse sui beni confiscati in Sicilia negli ultimi anni ’90. Tra le prime iniziative portate avanti dal Consorzio “Sviluppo e Legalità” che lo ha avuto assegnato dalla Regione siciliana , vi è certamente l’operazione di trebbiatura da parte dei giovani di Libera. All’iniziativa hanno aderito anche dirigenti e funzionari dell’Ufficio Speciale per i Beni Confiscati della Regione siciliana guidato da Emanuela Giuliano.

“Oggi è una giornata importante per l’affermazione dei principi di legalità – ha dichiarato il presidente del Consorzio Sviluppo e Legalità Piero Capizzi- in quanto è stato consegnato ufficialmente un bene ad un Consorzio Madonita “Legalità e Sviluppo” del territorio con il quale continueremo a lavorare in sinergia portando avanti progetti di sviluppo per l’affermazione della Legalità. L’obiettivo principale è quello di continuare a creare possibilità occupazionali così come è successo negli anni passati grazie alla gestione da parte del Consorzio di numerose aziende che sono tornate all’economia sana che oggi esportano i loro prodotti nei mercati nazionali ed internazionali”.

“Un importante traguardo – ha aggiunto Leoluca Orlando, presidente di AnciSicilia, a margine della cerimonia che coniuga legalità e sviluppo e che ribadisce il principio che le terre confiscate debbano ritornare nella piena disponibilità dei territori in cui ricadono, per produrre agricoltura di qualità, occupazione e benessere per tutto il comprensorio”.
“Bisogna consolidare sempre di più - ha concluso - il principio che ogni territorio, sottratto alle organizzazioni criminali, debba tornare nel pieno possesso e nella disponibilità dei territori che hanno subìto la violazione e che possono finalmente riappropriarsi della propria storia e memoria. Si tratta di un forte segnale da dare ai giovani, creando opportunità concrete di lavoro e sviluppo in ognuno di quei luoghi nei quali un tempo le mafie gestivano i loro affari illeciti”.