“Vi purtamu a vostra matri, grazia Patruzzu Amurusu!”

La Madonna del Popolo arriva in Collegiata: un fatto che non si era mai verificato. LE FOTO

MONREALE, 23 maggio – I fedeli parlano di un evento storico: la Madonna del Popolo che, dopo aver lasciato la chiesa di san Castrense, varca la porta del Santuario della Collegiata, dove non si era mai recata, quasi a far compagnia al figlio in croce.

Alla Collegiata l’effigie della Madonna del Popolo resterà fino al prossimo 31 maggio, quando farà finalmente rientro in cattedrale, sua dimora abituale.
La processione di ieri, che, come di consueto, ha toccato un itinerario quanto mai esteso, mettendo a dura prova i portatori del simulacro, si è conclusa in una chiesa gremita, dove i “fratelli” hanno formulato la toccante giaculatoria che proponiamo nel titolo, contenti di aver messo accanto “madre e figlio”. A quel punto, mancava poco alle dieci di sera, il lungo peregrinare della Vergine per le vie cittadine si era concluso.

Era partito alle 18 in punto dalla chiesa di San Castrense, preceduto dal classico omaggio degli stendardi, per percorrere l’itinerario ormai canonico, al comando della campanella del “mossiere” Piero Virga, dirigendosi da via Venero, verso via della Repubblica fino alle scuole, per risalire quindi da via Archimede fino al Canale. Lì la Madonna si è diretta alla volta della “Bavera”, attraverso la parte alta di via Pietro Novelli, “l’acchianata ru ntuppatu”, fino ai “Vavusi caddozzi”. Un tratto di grande difficoltà, dovuta alla pendenza rilevante ed alle strettezza delle vie del quartiere.

Dalle vie Baronio Manfredi, delle Croci e Benedetto Balsamo, l’effigie della Vergine è tornata sulla via Pietro Novelli, per affrontare la sempre impegnativa “scinnuta ru Signuri, non proibitiva come quando la processione è quella del SS:Crocifisso, ma sempre molto faticosa per le spalle dei portatori.
Allo Spasimo, a conclusione della discesa, il corteo è andato dritto filato per piazza Vittorio Emanuele, passando dal Canale, dove le autorità, hanno reso omaggio simbolicamente ai capitani D’Aleo e Basile, di fronte le targhe che ne ricordano il sacrificio.

A piazza Guglielmo, quindi, dove tradizionalmente si conclude il tragitto, prima dell’ingresso in cattedrale, ha preso il via il consueto gioco pirotecnico, quindi è partito il viaggio verso l’ultima parte dell’itinerario, con destinazione Collegiata. Qui, come succede anche con il Crocifisso, le operazioni di risalita sono state complesse e laboriose, ma i gradoni che precedono l’ingresso in chiesa sono stati affrontati con la giusta determinazione e quando la Madonna ha fatto il suo ingresso trionfale nel Santuario, in una chiesa piena, di gente il lungo appaluso collettivo ha messo fine ad un evento che, anche fra tanti anni, saranno in molti a ricordarlo.