Il Giudice del Lavoro rigetta il ricorso dei precari comunali

Giacopelli (Cisl-FP): “I processi di stabilizzazione all’interno dei singoli enti”

MONREALE, 12 giugno - Era prevedibile che il ricorso proposto da un consistente gruppo di precari del Comune di Monreale per ottenere la conversione a tempo indeterminato del rapporto di lavoro non venisse accolto. Ed infatti così è stato.

Nell’udienza svoltasi lo scorso 8 giugno il giudice del lavoro Paola Marino ha dichiarato infondato il ricorso stesso e lo ha conseguentemente rigettato, condannando alla rifusione delle spese di lite i ricorrenti, ai quali non è stato peraltro riconosciuto il diritto ad alcun risarcimento.
“Comprendo ovviamente la delusione dei lavoratori - afferma il segretario aziendale della Cisl-FP, Nicola Giacopelli (nella foto) - che dopo una lunga attesa con la pronuncia di questa sentenza, che comunque non appare del tutto convincente, hanno visto svanire la possibilità di essere assunti a tempo indeterminato. E’ chiaro che adesso spetta a loro valutare insieme agli avvocati che li assistono, Massimo Errante e Fabio Martorana, l’eventualità di contestare le decisioni del giudice e proporre quindi appello.
Per quanto mi riguarda, ero e rimango dell’opinione che i processi di stabilizzazione - prosegue Giacopelli - devono realizzarsi all’interno dei singoli enti e non nelle aule giudiziarie, utilizzando al meglio tutte le opportunità offerte dall’attuale legislazione, senza lasciare nulla di intentato ed evitando di farsi condizionare dal melmoso disfattismo degli immancabili catastrofisti”.

Nel dicembre dello scorso anno, l’amministrazione comunale ha dato corso ad una prima procedura assunzionale, grazie alla quale 24 “contrattisti” sono stati immessi in servizio a tempo indeterminato: “E’ assolutamente indispensabile che si prosegua su questa strada - conclude Nicola Giacopelli - e che venga dato seguito al percorso virtuoso intrapreso, con un impegno comune di amministratori e sindacati per fare in modo che entro il 31 dicembre 2018, così come prevede la vigente normativa, all’interno dell’ente il precariato possa essere totalmente superato”.