Questione Ato Palermo 2, la curatela: “Il Comune ci deve 19 milioni”. “No, sono meno di 14”

E’ guerra di cifre con la fallita spa che smaltiva i rifiuti a Monreale

MONREALE, 18 luglio – A “ballare” sono cinque milioni, forse addirittura qualcosa in più. Sono le cifre che sono al centro di una questione spinosa, che in questi giorni sta impegnando l’amministrazione comunale, alle prese con il “riallineamento” dei conti con l’Alto Belice Ambiente spa.

L’ente, come è noto, dopo il suo fallimento, avvenuto nel dicembre del 2014, è stato posto sotto curatela, che dal tribunale fallimentare di Palermo è stata affidata all’avvocato Cristina Bonomonte. Quest’ultima ha, tra le altre cose, il compito di far rientrare tutti i possibili crediti che vanta ad oggi la società che si è occupata del servizio di smaltimento dei rifiuti per conto dell’Ato Palermo 2.
Secondo un quadro presentato proprio dall’avvocato Bonomonte e dai suoi consulenti nel corso dei tavoli tecnici del 4 e del 13 luglio, il debito del Comune di Monreale nei confronti della società fallita ammonterebbe a ben 19 milioni di euro.

Cifra che stride, almeno secondo la ragioneria del Comune, con quello che il municipio ritiene sia il debito esatto nei confronti dell’Alto Belice Ambiente. Secondo i conti degli uffici comunali, infatti, il debito ammonterebbe a “soli” 14 milioni. Anzi, la forbice potrebbe pure aumentare se dovesse essere dimostrato, come gli uffici sono convinti, il pagamento di alcune fatture, che, invece, alla curatela risulterebbero ancora scoperte. Il riallineamento dei conti, pertanto, sarà al centro di un’accurata verifica che sarà posta sul tappeto del tavolo tecnico istituito all’uopo, per il quale il consulente del sindaco, Nino Maraventano sta lavorando da tempo.

E’ chiaro che al momento tutto resta nel campo delle ipotesi e tutto va dimostrato, ma secondo alcune indiscrezioni, talune somme che al momento “ballano” tra le pendenze non sarebbero affatto tali, in quanto già versate. Fra queste ci sarebbero, ad esempio, alcuni pagamenti delle quote dovute al pagamento delle discariche di Siculiana e di Catania, che il Comune ritiene siano già state versate. Tra le cifre in questione, addirittura, ci sarebbero alcune fatture relative ad interventi sostitutivi disposti dal Comune. Somme, in sostanza, tirate fuori proprio dal Comune quando c’era la necessità di fare ricorso all’intervento delle ditte esterne, quando per la momentanea indisponibilità del servizio fornito dall’Ato a raccogliere la spazzatura, con i famosi noli “a freddo” o “a caldo” erano imprese chiamate per periodi limitati.
Da non trascurare, poi, la questione delle quote previdenziali che non sarebbero state corrisposte e sulle quali ci sarà da fare chiarezza. Insomma materiale estremamente delicato sul quale si è già aperta una difficile partita ancora tutta da giocare.