San Cipirello, accoglienza integrata per 25 migranti richiedenti asilo e rifugiati

Sono già arrivati 10 dei venticinque migranti che saranno ospiti fino al 31 dicembre del 2017

SAN CIPIRELLO, 14 agosto – Il Comune entra a far parte del Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati. In paese, nei giorni scorsi, sono già arrivati 10 dei venticinque migranti che saranno ospiti fino al 31 dicembre del 2017 di tre diversi edifici dislocati all’interno del centro abitato.

Le case sono state prese in affitto dalla cooperativa sociale “La Fenice” di Piana degli Albanesi, che si è aggiudicata la gara indetta a gennaio dal Comune per il progetto di accoglienza integrata di stranieri richiedenti asilo e titolari di protezione internazionale. I primi dieci stranieri hanno già trovato posto in una storica palazzina con giardino che sorge all’ingresso del centro abitato, tra piazza Vittorio Veneto e via Crimaudo. Altri dieci saranno invece accolti nei locali che un tempo ospitavano gli uffici delle Poste ed un ristorante, tra via Roma e via Polizzi. Altri cinque abiteranno sempre in via Roma, ma in una vecchia palazzina dove si trova anche la sede formativa di un ente di formazione professionale.

Si tratta di un progetto di accoglienza di secondo livello: i migranti provengono, infatti, da altri centri e sono dunque in Italia già da tempo. “L’obiettivo degli Sprar – spiega Giovanni Bovì della cooperativa La Fenice – è l’integrazione attraverso l'inserimento socio-economico e attraverso percorsi formativi e di riqualificazione professionale che promuovono l'inserimento lavorativo. I 25 migranti che vivranno a San Cipirello - precisa Bovì – potranno e dovranno lavorare”. La retta riconosciuta dal Ministero alla struttura ospitante è di 45 euro al giorno per ogni migrante. I richiedenti asilo a San Cipirello, divisi in gruppi, avranno dunque la possibilità di abitare in una casa, seguire corsi ed iniziare tirocini formativi.

“L’obiettivo - spiegano i responsabili del progetto Sprar - è renderli autonomi e indipendenti: faranno la spesa, cucineranno e si occuperanno della cura e della pulizia dell’abitazione”. Oltre all’accoglienza materiale, la cooperativa che gestisce il progetto dovrà garantire servizi di mediazione linguistica-culturale, orientamento ed accesso ai servizi del territorio, formazione professionale, accompagnamento all'inserimento sociale, lavorativo e abitativo.
E’ prevista anche l’assistenza legale, psicologica e socio-sanitaria. Sono inoltre garantite attività per facilitare l'apprendimento della Lingua italiana con almeno 10 ore di lezioni settimanali. Il Comune, che ha attivato lo Sprar, potrà invece beneficiare di una sorta di “bonus” spendibile come punteggio per la partecipazioni a bandi di finanziamento comunitari.

(fonte e foto: vallejatonews.it)