Un iter lungo quasi dodici anni: così cambierà volto il quartiere Carmine

L’incipit del progetto è datato 2005, adesso il governo Renzi ci ha messo i soldi

MONREALE, 17 settembre – Leggendo la natura e la tipologia dell’intervento è lecito sognare ad occhi aperti: immaginare un quartiere, quello del Carmine, da sempre emblema di un degrado complessivo del tessuto urbano ed architettonico, diventare un piccolo gioiellino in grado pure di attrarre turisti.

L’argomento torna attuale dopo la notizia dell’inclusione del finanziamento del progetto di riqualificazione del quartiere nel quadro degli intervento previsti dal “Patto per la Sicilia”, la cui firma è avvenuta sabato scorso ad Agrigento, alla presenza del premier Matteo Renzi e del governatore Rosario Crocetta.
Rifacimento delle pavimentazioni stradali delle vie del quartiere, abbandonando l’attuale asfalto, tra l’altro malmesso, e sostituendolo con delle basole, ma anche la ristrutturaizone degli impianti fognari e di raccolta delle acque pluviali. Un drastico intervento sull’impianto idrico, telefonico e di illuminazione. E per finire la sistemazione della scalinata che un tempo portava verso la campagna limitrofa. Insomma, molto più di un maquillage: per il quartiere Carmine un vero e proprio cambio dei connotati urbanistici, per il quale serviranno circa 3,8 milioni di euro.

Un sogno partito, per amore di verità e se la storia ha un senso, il 29 gennaio del 2005, quando l’allora sindaco di Monreale, Toti Gullo, inviò alla direzione regionale della Programmazione, sita in piazza Sturzo, un dettagliato carteggio, contenente almeno una decina di allegati, oltre che la descrizione minuziosa degli interventi che si sarebbero voluti realizzare, agganciadosi al treno del bando emesso proprio dalla Regione alla vigilia di Natale del 2004, ed inserito nei “famosi” fondi Pac, che erano stati ritirati del governo Renzi, che quindi lasciavano presagire un certo pessimismo sulla vicenda.
Le cose sono cambiate poi quando il progetto, al di là della sua innegabile validità, è stato inserito nel pacchetto del “Patto per il Sud”, grazie alla “sponsorizzazione” della quale ha goduto e che gli ha consentito di non restare ad ingiallire nel cassetto. Su quest’ultima questione “Radio Mercato” - giusto per usare un’espressione calcistica - attribuisce buona parte del merito ad Antonello Cracolici, attuale assessore all’Agricoltura del governo Crocetta, da qualche anno, tra l’altro, “eminenza grigia” del Partito Democratico isolano, che anche a Monreale, come molti sanno, gode dei suoi validi addentellati.

“Qualcuno dei miei colleghi consiglieri, probabilmente poco informato o, peggio, in malafede – racconta l’ex sindaco Toti Gullo a Monreale News – ritiene che la paternità di questo progetto sia da attribuire alla precedente amministrazione, ma la realtà dice ben altro: che cioè su quei documenti c’è la mia firma e la scelta politica di avviare un percorso di qualificazione del quartiere Carmine appartiene alla mia amministrazione della quale l’attuale sindaco Piero Capizzi era parte integrante, perché presidente del Consiglio comunale. Il resto fa parte delle chiacchiere da bar che lasciano il tempo che trovano e che si esauriscono nel tempo di un caffè. Dico ciò solo per amore di verità, soddisfatto che adesso, a distanza di più di dieci anni, finalmente questo progetto sia arrivato alla fase in cui potrà essere bandito l’appalto per ridare decoro e prestigio ad uno dei quartieri più antichi della nostra cittadina”.