Cambiare la Costituzione: le ragioni del Sì e del NO. C’erano anche gli ex studenti del Basile

L’incontro è stato organizzato dal centro di formazione “Pedro Arrupe”

PALERMO, 15 novembre – Si è tenuto ieri un dibattito pubblico circa il referendum costituzionale, durante il quale due esponenti del mondo accademico hanno detto la loro nel merito dei punti più discussi della Costituzione riformata.

Come tutti sanno, il 4 dicembre tutti gli italiani sono chiamati a votare per approvare o respingere la cosiddetta "Costituzione Riformata", propriamente la Riforma Renzi-Boschi, che costituirebbe una svolta epocale per il nostro Paese, secondo taluni in meglio, secondo altri in peggio. Per questo motivo, l'associazione "Vespri Siciliani" ha organizzato un dibattito pubblico presso il Centro di Formazione Politica "Pedro Arrupe", non volendo schierarsi a pie' pari, ma gettare luce sulle ragioni del Sì e su quelle del NO. All’iniziativa hanno preso parte pure alcuni ex studenti del liceo “Emanuele Basile”, particolarmente attenti a questa tematica.

L'incontro ha avuto inizio con i saluti dell'ex docente di Storia Romana presso l'Università degli Studi di Palermo, gesuita e direttore dell'associazione, Francesco Paolo Rizzo, che ha introdotto il moderatore, nonchè giornalista volto noto della Tgr Sicilia, Gianfranco D'Anna. Ha così preso avvio il dibattito profondamente dialettico e talvolta dai toni velatamente mordaci tra il professore Giuseppe Lauricella, docente di Diritto Pubblico e Costituzionale dell'Università degli Studi di Palermo e componente della commissione affari costituzionali della Camera dei Deputati, rappresentativo del Sì e il professore Gaetano Armao, docente di Diritto Amministrativo Europeo e Diritto Amministrativo Comparato dell'Università degli Studi di Palermo, strenuo difensore della Carta Costituzionale e, dunque, rappresentante del NO.

Fra i timori esposti da chi si oppone alla riforma, quello che la legge elettorale Italicum insieme alla Riforma Renzi-Boschi possa dare adito ad un governo autoritario mascherato. Il professore Lauricella ha smentito che l'applicazione della riforma possa risolversi in modo tanto radicale e facendo riferimento alle modifiche che verranno apportate alla legge elettorale. Dall'altra parte il professore Armao, con grande onestà intellettuale, ha sgomberato il campo dalle ragioni non solo pretestuose e fuorvianti, ma anche fragili, poste dai comitati del NO, affermando qualcosa di più forte e dirompente: "In quanto cittadino siciliano mi rifiuto di valere 1\3 di un cittadino del Nord".
Significativo l'intervento di Fabrizio Lo Verso, monrealese, in qualità di portavoce dell'associazione UDU - Unione degli Universitari, che oltre ad aver sostenuto il NO, ha chiesto chiarimenti al professore Lauricella circa il rapporto tra Stato e regioni e l'espressione "promozione del Diritto allo studio, anche universitario" contenuto nell'articolo 117 della nuova Costituzione. Nonostante i tentativi il quesito non ha trovato una risposta diffusamente articolata e soddisfacente.

All'incontro hanno partecipato UDU - Unione degli Universitari, Cittadinanza per la Magistratura e Radio OFF. Daniela Lima, membro dell'associazione ha fatto notare il taglio, chiaramente voluto, del dibattito: "Al di là delle posizioni particolari di ognuno, in quanto associazione non ci siamo schierati né per il Sì né per il NO. Abbiamo, invece, sentito l'esigenza di avere dei chiarimenti da chi è preparato in materia e soprattutto appassionato, perché attraverso questa passione possa comunicare a tutti noi presenti le ragioni del Sì e del NO".