Concede il ruolo di padrino di battesimo a Riina junior, bufera sull’arciprete di Corleone, don Vincenzo Pizzitola

Salvo Riina durante l'ormai celebre intervista a "Porta a Porta"

Critico monsignor Pennisi: “Comportamento censurabile ed inopportuno”

CORLEONE, 12 febbraio – E’ caos sulla decisione dell’arciprete di Corleone, don Vincenzo Pizzitola, 73 anni, parroco della chiesa di San Martino, di concedere il permesso di svolgere il ruolo di padrino a Giuseppe “Salvo” Riina, figlio del boss corleonese Totò, al battesimo della nipotina, figlia della sorella.

Della questione parla stamattina il Giornale di Sicilia in un articolo a firma di Virgilio Fagone, che narra una vicenda che arriva dopo l’inchino ai Riina effettuato durante una processione del paese nello scorso mese di luglio e per la quale la Procura della Repubblica di Termini Imerese ha aperto un’inchiesta.
Il battesimo si è tenuto lo scorso 29 dicembre in forma strettamente privata ed ha visto protagonista, come detto, il figlio del boss corleonese, che ha fatto da padrino alla figlia della sorella Lucia, quando lo stesso Riina junior, con tanto di permesso del giudice di sorveglianza di Padova, dove risiede, si è presentato a Corleone con certificato di idoneità firmato da un parroco della diocesi veneta.

La decisione di accettare il ruolo di padrino ad un condannato per associazione mafiosa ad otto anni e otto mesi non è stata gradita dall’arcivescovo di Monreale, monsignor Michele Pennisi sotto la cui giurisdizione ricade la chiesa corleonese.

Il presule in questi giorni di trova in missione in Tanzania e ha dato incarico al vicario generale della diocesi, monsignor Antonino Dolce, di censurare l’operato di don Pizzitola. “Si tratta di un comportamento censurabile e quantomeno inopportuno, che non approvo - afferma monsignor Pennisi al Giornale di Sicilia –Ho incaricato il mio vicario generale di esprimere tutto il mio disappunto al parroco, che non sono riuscito a raggiungere telefonicamente, trovandomi all’estero”.

Per don Vincenzo Pizzitola, il battesimo “è stato conferito nella Chiesa Madre di Corleone il 29 dicembre dello scorso anno alla nipote, figlia della sorella Lucia. Al padrino, Giuseppe Salvatore Riina, è stata richiesta, come da codice di diritto canonico, la dovuta documentazione per potere assolvere questo ruolo, che risultava regolare per poter espletare il servizio previsto dal sacramento battesimale”.
Di certo la vicenda continuerà a far parlare e scatenerà numerose polemiche.