"Crocifisso in cattedrale? Solo negli anni giubilari o per maltempo"

Il presidente della Confraternita, Valentino Mirto boccia la proposta del sindaco

MONREALE, 10 maggio – Se dopo l’interruzione della processione del 3 maggio era sorta qualche polemica di chi avrebbe voluto concluderla, dopo quella di sabato scorso gli elogi sono stati unanimi.

La confraternita del SS.Crocifisso ha dato vita ad una processione, che hanno definito "di speranza", che è stata molto apprezzata da tutti. A cominciare dall'arcivescovo Salvatore Di Cristina, che dal balcone del municipio, nel corso del suo saluto alla città, ha sottolineato l'ordine, la partecipazione e la puntualità della manifestazione religiosa.

"Siamo stati messi nelle condizioni di svolgere bene il nostro compito – commenta il presidente Valentino Mirto – grazie ad un intervento del Comune sulla viabilità, che ha consentito alla processione di transitare regolarmente per le strade. Questo è proprio quello che chiediamo al Comune, cioè di agevolarci il compito lungo il percorso".

Ma l'argomento sul quale la confraternita vuol dire la sua è la proposta avanza ieri dal sindaco Filippo Di Matteo di voler far sostare per una settimana il Crocifisso in cattedrale una volta ogni quattro anni.

"Una proposta sulla quale non siamo affatto d'accordo – dice ancora Mirto –perché vogliamo che sia rispettata la tradizione voluta dal Venero, che vuole il Crocifisso in cattedrale soltanto negli anni giubilari o a causa di agenti atmosferici avversi, come è avvenuto quest'anno.

Siamo molto contenti che in questi giorni, in occasione della permanenza al duomo, il simulacro sia stato molto visitato, soprattutto da ammalati e portatori di handicap, ma crediamo molto in una valorizzazione della chiesa della Collegiata, dal momento che è stata elevata al rango di Santuario. Ci aspettiamo quindi, che il Comune riesca ad abbattere le barriere architettoniche, così da dare anche agli svantaggiati la possibilità si raggiungere la chiesa e rendere omaggio al SS.Crocifisso.

Crediamo che questa sia una sfida che il Comune debba accettare per restituire alla Collegiata il ruolo di cuore pulsante della città".