L’inciviltà non va in ferie nemmeno per Pasqua, l’abbandono di ingombranti è sempre una moda

Gli operai della ditta Mirto puliscono, gli incivili subito dopo scaricano di tutto. LE FOTO

MONREALE, 30 marzo – Spesso, troppo spesso abbiamo messo in evidenza il preoccupante livello di inciviltà di tante persone, che non si creano alcuno scrupolo e conferiscono i loro rifiuti ingombranti in maniera indiscriminata e selvaggia.

Mobili, divani, materassi, frigoriferi e chi più ne ha più ne metta, per non parlare dei contenitori di eternit, gettati per strada a macchia di leopardo, secondo un criterio che prima “privilegiava” le zone più recondite, adesso, purtroppo, non risparmia nemmeno il centro storico. Con l’aggiunta che se prima si sceglievano le ore notturne, adesso anche questo limite è caduto e chi deve abbandonare i propri mobili dismessi o qualche vecchio elettrodomestico lo fa anche in pieno giorno.
È una “guerra” continua: gli operai della ditta Mirto ritirano, e dopo poche ore soltanto quella zona è già invasa nuovamente da mobili e rottami vari. Eppure adesso il servizio di ritiro degli ingombranti è abbastanza efficace e nel giro di pochi giorni (mediamente non più di due-tre) è possibile disfarsi di qualche oggetto vecchio.
Malgrado ciò tanti continuano a preferire l’abbandono selvaggio, preferiscono mettersi al di fuori delle regole del vivere civile, infischiandosene del fatto di creare degrado, abbandonando di tutto e dovunque.

Fino a oggi gli operai hanno effettuato un lungo giro per raccogliere ciò che in modo barbaro è stato abbandonato sul territorio. È chiaro, però, che la battaglia è destinata ad essere persa se continueranno ad essere tanto coloro che anziché seguire le normali procedure, preferiscono il “fai da te”, preferiscono, in sostanza, l’illegalità.
Noi, da parte nostra, continueremo a lanciare appelli ad invitare tutti al rispetto delle regole. A costo di diventare noiosi, a costo di restare la voce del deserto come Giovanni Battista. Ne va del decoro, della civiltà e del rispetto del nostro territorio, e quindi di noi stessi.