Quando le perplessità degli esperti rallentano spesso il progresso scientifico

Amarcord di un evento scientifico datato 34 anni fa

A 35 anni, nel mezzo del cammino della nostra vita turbolenta e spietata, mi ritrovai a presiedere un Congresso di Medicina Nucleare, nelle vesti di giornalista scientifico tra esperti europei, su di una metodica che avrebbe rivoluzionato la “Diagnostica Moderna” fatta col magnete, ovvero, la Risonanza Magnetica Nucleare.

Nel mese di marzo del 1984 dopo una telefonata del mio fraterno amico Filippo Conti, Direttore esimio della cattedra di spettriscopia e radiofrequenze all’università della Città Eterna, fui costretto a sobbarcarmi l’organizzazione di un grande meeting europeo tra scienziati in carne ed ossa e scegliere la location idonea, per accogliere, mi tremano ancora le gambe, gli scienziati americani che dovevano trasferire a Palermo la loro sofisticatissima RMN con annessi e connessi. Scelsi Torre Normanna come location ideale, rilassante e dotata di tutti i comfort a livello alberghiero e in tema di congressi internazionali. Lapalissianamente non ero solo, disponevo di un’equipe con gli attributi. Non dimenticherò mai il 14 maggio 1984, una data storica per il mio futuro senza frontiere. Patrocinato dalla Società Europea di Risonanze Magnetiche Nucleari, organismo internazionale che coordina tutte le attività nel settore, alle 17 in punto ebbe inizio la kermesse e la grande sfida tra gli scienziati ospiti del mitico congresso di Medicina Nucleare. Mio esclusivo compito era la conduzione del dibattito e mi avvalevo dell’ausilio di Michelle, mia carissima amica e capo cronista de “Le Figaro”.

Michelle traduceva in simultanea ed in rigorosa lingua inglese le mie domande agli esperti congressisti. Presenti tra gli esperti popolari congressisti, la palermitana Professoressa Mariella Brai dell’istituto di Fisica dell’ateneo palermitano; R. Freeman dell’Università di Oxford, De Bie di Ultrecht, Schaumburg di Copenaghen, Servoz Gavin di Grenoble. Filippo Conti fece la parte del leone nel congresso fortemente voluto e realizzato in esclusiva europea, il Prof. Filippo Conti sosteneva senza riverenza: L’Europa è all’avanguardia in materia di RMN e non ha niente da invidiare, al riguardo, agli americani. Nacque un tafferuglio di contrapposizioni! Io mi godevo lo spettacolo circuendo Michelle ed ero in perfetta sintonia con R. Freeman dell’Università di Oxford. Per stemperare gli animi dei congressisti raccontai la sublime favola della “Volpe e l’Uva” tradotta superbamente da Michelle e ci fu un tripudio di risate ed una standing ovation a mio favore. Andammo tutti a cenare a base di specialità gustose della nostra divina cucina siciliana e di un’ottima Colomba Platino della vini Corvo, che ci omaggiò la cena.
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