La replica: “Nessun potere decisionale, ho fatto solo il segretario”
MONREALE, 20 dicembre – Quella nomina in commissione per la stabilizzazione di nove precari non era opportuna: Un sindacalista non dovrebbe farne parte e l’amministrazione comunale, per una questione di “terzietà”, avrebbe fatto bene a non indicare quel nome”.
Sono parole di Silvio Russo, segretario cittadino della Cgil, che contesta la nomina del “collega” della Cisl, Nicola Giacopelli, chiamato a far parte della commissione con cui l’amministrazione comunale, non più tardi di ieri ha stabilizzato 9 precari ella sua pianta organica.
Precari che prima di essere stabilizzati sono stati inseriti in una graduatoria, secondo la quale nove hanno avuto il via libera, altri invece, lo otterranno nel 2019.
Russo parla di “indirizzo discutibile” e cita l’articolo 35 comma 3 lettera e, del decreto legislativo 165/2001, secondo il quale ‘la commissione deve essere composta “esclusivamente con esperti di provata competenza nelle materie di concorso, scelti tra funzionari delle amministrazioni, docenti ed estranei alle medesime, che non siano componenti dell’organo di direzione politica dell’amministrazione, che non ricoprano cariche politiche e che non siano rappresentanti sindacali o designati dalle confederazioni ed organizzazioni sindacali o dalle associazioni professionali’.
“Senza voler fare alcun riferimento personale – aggiunge Russo – mi sarebbe sembrato giusto prestare attenzione a questa forma di etica, che l’amministrazione comunale evidentemente non ha avuto. In ogni caso auguro buon lavoro ai precari che hanno ottenuto la stabilizzazione, obiettivo per cui la Cgil sui è sempre battuta.
“Silvio Russo ha ragione – replica Giacopelli – e sono d’accordo con lui. Va sottolineato, però, che il mio ruolo all’interno della commissione è stato solo quello di segretario. I componenti individuati dall’amministrazione comunale era il segretario Domenica Ficano, il dirigente Giancarlo Li Vecchi ed il funzionario Maurizio Di Martino. Il mio ruolo di segretario, non prevedeva il benchè minimo potere decisionale, limitandosi solo a quello burocratico. Ho redatto il verbale, come voleva il ruolo affidatomi, così come, peraltro, ho fatto anche in altre circostanze in passato”.