Il mondo è grigio, ma potrebbe diventare blu intenso

Per la prossima campagna elettorale nessuno salga sul “Trono dell’Arroganza e dell’Infamia”

Ricordare un vecchio remake di Nicola Di Bari datato 1968 e mutuato dalla celebre canzone francese di Eric Charden “Le Monde est gris, Le Monde est bleu” mi riempie il cuore di tenerezza.

Nel 1968 abbiamo operato una grande rivoluzione culturale nel Paese Italia. Abbiamo lottato per il santo diritto allo studio, la riforma delle università italiane, il sottodimensionamento dei baroni universitari, la lotta di classe. Avevamo un grande Maestro “Herbert Marcuse” il più grande interprete del Movimento Studentesco Europeo. Nel 1969, sotto la saggia guida del professor Mario Mineo, ho avuto il privilegio d’incontrare Marcuse a Roma ed ascoltare dalla sua viva voce le critiche durissime al becero capitalismo e la sua particolare interpretazione di Marx. Mi ricordo la sua lectio magistralis sulla società totalitaria e le sue potenzialità non repressive: “La società del finto benessere crea bisogni artificiali impedendo la liberazione degli individui attraverso il soddisfacimento delle pulsioni vitali. A causa di questo motivo irrazionale, tutte le società che si definiscono democratiche finiscono per essere intrinsecamente totalitarie, senza opposizioni politiche”.

L’approdo di Marcuse era un mix esplosivo, ovvero, l’utopia ed il vero socialismo utopistico. Dopo Marcuse, Mario Mineo, Corradino Mineo, incontrai Sandro Pertini ed Altiero Spinelli, Leonardo Sciascia e la Cultura di strada, che mi hanno forgiato e destinato all’unica dimensione che adoro, ovvero, “l’utopia socialista di Gesù di Nazareth”. Questo nostro pazzo mondo ha i colori dell’arcobaleno! Spesso si tinge di profondo rosso, di verde speranza, di giallo come i gilet francesi, di arancione come le meravigliose donne che lottano contro tutte le violenze e gli abusi del maschilismo merdoso. In conclusione, mi auguro che il mondo si tinga di “Azzurro” come la splendida canzone di Paolo Conte, la più ascoltata nel nostro Pianeta Terra. A Monreale, mia adorata città natale che amo inverosimilmente, mi auguro che i toni della prossima campagna elettorale, siano sommessi ed umili. Nessuno salga sul “Trono dell’Arroganza e dell’Infamia”, non sarebbe un candidato sindaco credibile! Ogni formazione politica presenti il suo programma elettorale, dettagli nei particolari di essere alternativa alle altre formazioni in campo, con nuove progettualità e soluzioni nel governo della Polis e del bene comune. Se qualche incosciente vorrà parlare di “Cultura del Tempo che Verrà” lo aspetto a Canossa e lo sfiderò pubblicamente.
COPYRIGHT©BY SALVINO CAPUTO