Antonino Noto, il filosofo dal volto umano: a lui intitolata la sala lettura di Casa Cultura

Ieri la cerimonia alla presenza delle autorità e dei familiari. LE FOTO

MONREALE, 8 marzo – Ieri, pomeriggio a Casa Cultura si é svolta la cerimonia di intitolazione della Sala Lettura della biblioteca al filosofo monrealese Antonino Noto scomparso il 16 febbraio del 1991. L’occasione è servita per ricordare la memoria e tratteggiare il profilo di un insigne cittadino, filosofo, epistemologo, logico ed linguistico, che dopo aver insegnato per tanti anni nei licei era passato alla cattedra universitaria presso la Facoltà di Lettere ove reggeva la cattedra di Filosofia morale e Filosofia della scienza.

I lavori sono stati introdotti dall’assessore Giuseppe Cangemi che ha dichiarato, nel corso del suo intervento che attraverso la memoria si può rafforzare l’identità di una comunità. Il sindaco Piero Capizzi dopo il saluto istituzionale ai relatori, familiari e ospiti, ha ricordato il professore Antonino Noto, definendo “un onore” intitolare la sala lettura della biblioteca di Casa cultura ad un filosofo illustre della sua città che ha dato un contributo importante alla comunità monrealese. Oggi - ha aggiunto il primo cittadino – vogliamo rendere questo tributo al professore Noto per il suo grande impegno culturale e sociale “. Capizzi ha ringraziato i figli Giulia, Franco e Pippo e tutti i familiari presenti che hanno voluto condividere questa iniziativa. L’assessore Serena Potenza ha ricordato il professore Noto come punto di riferimento dei giovani monrealesi e i degli studenti che hanno avuto il piacere e l’onore di conoscerlo.

Sono intervenuti, fra gli altri, Il professore Carmelo Botta che ha parlato della figura di Antonino Noto come un grande maestro e la figlia Giulia che, dopo avere ringraziato il sindaco Piero Capizzi gli assessori Giuseppe Cangemi, l’assessore Serena Potenza e l’ex sindaco Toti Gullo, é intervenuta con una relazione sugli scritti del padre. La professoressa, anche lei docente di Filosofia, ha definito il padre un polimantico , ricordando che per conoscere se stessi non ci si deve rifugiare ma ognuno di noi si deve aprire alla comunità. “La libertà dava la responsabilità della scelta - ha detto la professoressa Noto - e mio padre la scelta l’aveva fatta, l’umiltà era la sua scelta etica”.


Giulia Noto ha poi letto qualche passo degli scritti del padre, ricordando che alla filosofia del potere oppose la filosofia del singolo e della collettività ed alla filosofia della guerra oppose la filosofia della pace. Il professore Noto ha lasciato un testamento etico. “Mi auguro - ha concluso la professoressa Noto -che in questa società mio padre rimanga un tassello valido che aiuti a comprendere il genere umano”.
Al termine ê stato scoperto il ritratto del professore Antonino Noto realizzato dall’artista Anna Russo . La cerimonia si é conclusa con un intrattenimento musicale dei maestri di viola Federico e Riccardo Botta e con la scopertura della targa realizzata dal mosaicista Giosuè Cangemi.