“Calci nel sedere” alla precedente amministrazione? Il post su facebook che scatena la polemica

Il presidente del circolo Italia posta sui social un commento che fa infuriare l’ex sindaco Capizzi

MONREALE, 14 maggio – A scatenare la polemica è stato un post su facebook, con il quale, senza molto garbo, né giri di parole, si affermava che la passata amministrazione e l’ex sindaco Piero Capizzi in particolare, sono “state mandate via dal comune a calci nel sedere”.

Autore del post, peraltro sulla sua bacheca personale, il presidente del circolo Italia, Claudio Burgio, che non ha fatto mistero di aver fatto campagna elettorale per il nuovo sindaco, Alberto Arcidiacono. L’esternazione non è piaciuta al destinatario, anche perché nella stessa si fa testualmente riferimento a “compagni di merenda che hanno portato il comune al default. vergogna ignomia (probabilmente voleva dire ignominia, ndr), ignavia e bramosia”. Così recita il post.

Insomma, parole poco eleganti che hanno fatto il giro del web e che certamente faranno discutere. “Inaccettabile – replica Capizzi, che chi dovrebbe rappresentare la cultura a Monreale agisca con queste bassezze anche verbali. Sono parole che non fanno bene ad un’istituzione nobile come il circolo Italia. E lo dico anche alla luce del fatto che, da sindaco, ho fatto parte del circolo come socio onorario. L’uso dell’espressione “compagni di merende” – prosegue Capizzi – credo che non faccia bene a chi dovrebbe rappresentare la cultura ed invece si lascia andare a queste considerazioni che qualificano non chi le riceve, ma chi le fa”.
Probabile che a monte delle esternazioni di Burgio ci sia il risentimento per il contenzioso in atto tra il circolo Italia ed il comune a proposito dell’utilizzo degli storici locali di piazza Vittorio Emanuele sui presunti mancati pagamenti di affitto per l’utilizzo degli stessi.
“Nel mio nuovo ruolo di consigliere comunale – conclude Capizzi – non utilizzando i calci nel sedere, ma con le prerogative che la legge mi attribuisce vigilerò sulla corretta applicazione dello statuto e sul rispetto delle norme di locazione che regolano gli immobili comunale, non escludendo, se il caso, il ricorso alle competenti autorità”.