Chiesa madre gremita a Terrasini per i funerali di monsignor Bommarito

Il feretro di monsognor Bommarito davanti la chiesa madre di Terrasini

Pennisi: ”E’ stato una guida carismatica nelle chiese che ha servito come vescovo. A Monreale è stato padre spirituale e professore in seminario”

TERRASINI, 21 settembre – Una chiesa madre strapiena, affollata anche da un numero elevato di autorità civili, militari e religiose ha fatto da cornice stamattina a Terrasini alle esequie di monsignor Luigi Bommarito, arcivescovo emerito di Catania, scomparso giovedì sera all’età di 93 anni.

A dare l’ultimo saluto all’alto prelato diversi vescovi della Sicilia, a cominciare da quello di Monreale, monsignor Michele Pennisi, nella cui diocesi risiedeva Bommarito, dopo aver lasciato la guida di quella etnea, per sopraggiunti limiti di età.
“Don Gino, come lo chiamavano in molti – così lo ricorda monsignor Pennisi – è stato una guida carismatica nelle chiese che ha servito come vescovo, a Monreale è stato padre spirituale e professore in seminario, è stato assistente della FUCI, quando poi il Papa San Paolo VI lo ha chiamato prima come ausiliare e poi come vescovo della diocesi di Agrigento dal 1980 al 1988 e poi fino al 2002 arcivescovo di Catania, dove ha accolto San Giovanni Paolo II nel 1994.
Lo ricordiamo come un vescovo gioioso, solare, un padre buono e misericordioso che ha servito la Chiesa come un testimone della gioia, che sapeva rendere contagiosa: tutti noi gli siamo riconoscenti anche per questi ultimi anni in cui, dalla sua Terrasini, attraverso la sofferenza ha testimoniato il suo amore a Cristo e alla sua Chiesa”.

“Monsignor Bommarito - sono state invece le parole di monsignor Salvatore Gristina, arcivescovo di Catania e successore di Bommarito alla guida della Chiesa etnea –
è stato chiamato alla vita cristiana ed ha sperimentato l'affetto di predilezione che gli ha riservato Gesù rendendolo partecipe del suo ministero di salvezza anzitutto come presbitero nella Chiesa di Monreale e, successivamente, come vescovo nelle Chiese di Agrigento e Catania, dove alle persone affidate alla sua carità pastorale ha potuto mostrare, concretamente ed egregiamente, che a condurci attraverso i tempi è sempre Lui, il Pastore eterno di cui i vescovi siamo i vicari”.

Dopo la morte di Bommarito è arrivato pure il telegramma inviato dal cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato Vaticano. “Appresa la notizia del decesso di monsignor Luigi Bommarito, arcivescovo emerito di Catania, il Sommo Pontefice partecipa spiritualmente al lutto che colpisce l’intera comunita’ ecclesiale e, mentre ne ricorda il generoso ministero svolto dapprima come vescovo ausiliare di Agrigento, poi come titolare della medesima diocesi, e in seguito come pastore dell’arcidiocesi di Catania, innalza fervide preghiere di suffragio per la sua anima, affidandolo alla celeste intercessione della Beata Vergine Maria. Con tali sentimenti, Sua Santità invoca per il defunto il premio eterno promesso ai fedeli servitori del Vangelo e di cuore imparte a Vostra Eccellenza, agli altri presuli, ai sacerdoti ed ai fedeli tutti come pure ai familiari del compianto arcivescovo, la confortatrice benedizione apostolica. Unisco il mio personale cordoglio e la mia preghiera”.