Inaugurata la mostra del maestro Nicolò Giuliano: sessant'anni di arte e passione

Esposto, tra le altre opere, anche il presepe in ceramica messo in mostra in Cattedrale. LE FOTO

MONREALE, 7 dicembre – Si è subito gremito di personalità e comuni visitatori il laboratorio del maestro ceramista Nicolò Giuliano, esattamente situato sulla Circonvallazione al numero 55, ospitante - in occasione dei sessant'anni di attività dell'artista, quarantacinque dei quali spesi e investiti nella città di Monreale - una mostra dei propri manufatti più pregiati e stimati.

Da Santo Stefano di Camastra, terra di segreti, tecniche e ancestrali tradizioni dell'arte della ceramica, nel 1970 Nicolò Giuliano si stabilisce nella cittadina normanna, che oggi lo ringrazia per il lustro che le sue opere sono riuscite a concedere a tutta quanta la popolazione monrealese. Ma, in assoluto, il regalo più bello che il maestro Giuliano è stato capace di donare a quella che è diventata a tutti gli effetti la sua casa è l'autorizzazione da parte del Ministero per lo Sviluppo Economico ad ammettere proprio il Comune di Monreale nell'associazione Italiana città delle Ceramiche. 

"I risultati che l'azienda di famiglia ha ottenuto negli ultimi vent'anni - afferma, durante i ringraziamenti, il maestro - sono tutto merito dei miei figli che, con il loro instancabile lavoro, hanno permesso che la mia arte diventasse famosa in tutto il mondo. Nonostante la nostra Sicilia sia distante dai musei e dalle mostre, non ho mai preso in considerazione la possibilità di allontanarmi da qui. E' fondamentale che tutto il mondo sappia e conosca dell'arte della nostra terra". Di fatto, dall'Europa all'Australia e prestissimo anche in Cina, il pregiato lavorìo e lo spasmodico studio che con passione Nicolò Giuliano impiega quotidianamente in modo instancabile si riflette tutto nei risultati di quelle sue mani: ceramiche ottenute attraverso la tecnica di lavorazione definita "maiolicatura" dai colori brillanti e sgargianti, anch'essi curati in ogni minimo dettaglio, dalla temperatura alla densità dei pigmenti. 

Protagonista assoluto della sala d'esposizione (non a caso posizionato proprio al centro dell'ideale palcoscenico) è il presepe che è stato esposto anche all'interno della Cattedrale. Un'articolata composizione di figure che si rifà alla scena più classica della tradizione cristiana, quella della natività, ma cromaticamente diversa da quello che ci si aspetterebbe: i colori principali, infatti, non sono quelli che la memoria ci consegna, ma prevalgono soprattutto tinte di blu, nelle sue diverse gradazioni e sfumature. Un omaggio, secondo le parole del maestro Giuliano, alle tante vittime che tristemente il Mar Mediterraneo ha accolto tra i suoi flutti.