Pensionamenti anticipati al comune, ecco le possibilità per il 2020

Giacopelli: “Potrebbe esserci pure l’opzione donna”

MONREALE, 16 dicembre – Nel corso di quest’anno, sono diversi i dipendenti del Comune di Monreale che hanno scelto di anticipare il collocamento in pensione secondo la normativa che ha introdotto la cosiddetta “quota 100”, che, com’è noto, riguarda chi raggiunge i 62 anni di età anagrafica ed ha accumulato almeno 38 anni di versamenti contributivi.

“Questa opportunità è stata prevista in forma sperimentale e riguarda soltanto il triennio 2019-2021: dunque - spiega il segretario aziendale della Cisl-Funzione Pubblica, Nicola Giacopelli - potranno beneficiarne nei prossimi due anni i lavoratori comunali che nei mesi a venire matureranno i requisiti richiesti. Occorre considerare che, in ogni caso, varrà per loro la cosiddetta ‘finestra mobile’, che si aprirà solamente un semestre dopo la data di conseguimento dei requisiti stessi: quindi, per fare un semplice esempio, chi nel 2020 raggiunge ‘quota 100’ il 30 aprile potrà essere collocato in pensione con decorrenza dal 30 ottobre”.
A parte ciò, se sarà confermata (come appare oramai certo) la proroga per un ulteriore anno della formula “opzione donna”, le dipendenti del Comune che entro il prossimo 31 dicembre matureranno un’anzianità contributiva non inferiore a 35 anni e un’età di almeno 58 anni potranno lasciare il lavoro in anticipo rispetto a quanto previsto dalla legge Fornero.

“Questa particolare misura riservata al personale femminile, tuttavia, risulta un po’ penalizzante sotto l’aspetto economico - evidenzia in proposito l’esponente sindacale - in quanto comporta il calcolo interamente contributivo dell’assegno pensionistico. Inoltre, va considerato che fra la maturazione del diritto al pensionamento e la relativa decorrenza c’è una finestra temporale di ben dodici mesi, per cui le colleghe che nel corso del 2020 presenteranno la domanda per avvalersi di questa opzione, avendo maturato i requisiti entro la fine di quest’anno, potranno andare in pensione non prima del gennaio 2021”.
Questo è l’attuale scenario. Rimane da vedere, a questo punto, quanti saranno i dipendenti comunali che il prossimo anno decideranno di ritirarsi volontariamente dal lavoro: “Una volta conosciuto questo dato - conclude Giacopelli - vedremo quali politiche occupazionali sarà in grado di attuare l’amministrazione Arcidiacono per colmare, sia pure in parte, i preoccupanti vuoti di organico che si sono già registrati e che inevitabilmente nel prossimo futuro continueranno a crearsi. Noi della Cisl, come sempre, faremo la nostra parte nel formulare proposte concrete ed efficaci per ovviare ad un problema che di certo non può essere né sottovalutato, né affrontato con superficialità”.