Misure anti contagio: consentito recarsi nei luoghi di culto, ma messe ancora vietate

Il via alla riapertura delle celebrazioni religiose potrebbe cominciare dopo il 3 maggio

MONREALE, 16 aprile – Su tutto il territorio nazionale, come è noto, sono sospese tutte le cerimonie civili e religiose che prevedano la partecipazione di significativi gruppi di persone, compresi i funerali. Niente messe, pertanto, così come – giusto per dare un’occhiata ad altre confessioni religiose presenti nel territorio siciliano – niente assemblee di rito islamico.

Una delle prime aperture alla cosiddetta “Fase 2”, però, potrebbe essere quella che consente il ritorno all’esercizio del culto, seppur con le dovute e necessarie cautele. Il nuovo Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, infatti, quello del 10 aprile scorso. all'articolo 1 lettera "i" ribadisce il no alle celebrazioni religiose, ivi comprese quelle funebri. Tra la cosiddette “Faq”, vale a dire le domande che gli utenti di pongono per ricevere delle spiegazioni, il Governo, sul proprio sito, dà la possibilità di recarsi nei luoghi di culto come spostamento consentito.


“L’accesso ai luoghi di culto è consentito – è ciò che si legge – purché si evitino assembramenti e si assicuri tra i frequentatori la distanza non inferiore a un metro. È possibile raggiungere il luogo di culto più vicino a casa, intendendo tale spostamento per quanto possibile nelle prossimità della propria abitazione. Possono essere altresì raggiunti i luoghi di culto in occasione degli spostamenti comunque consentiti, cioè quelli determinati da comprovate esigenze lavorative o da necessità, e che si trovino lungo il percorso già previsto, in modo che, in caso di controllo da parte delle forze dell'ordine, si possa esibire o rendere la prevista autodichiarazione. Resta ferma tuttavia la sospensione di tutte le cerimonie, anche religiose”.
Per quel che riguarda le sepolture, queste possono essere effettuate, ma “rispettando la distanza interpersonale di un metro ed evitando ogni forma di assembramento. Il decreto dell’11 marzo espressamente consente i servizi di pompe funebri e le attività connesse”.
Per il dopo 3 maggio, infine, quando le maglie dell’attuale lockdown dovrebbero essere un po’ più larghe, i vescovi italiani stanno approfondendo l'interlocuzione con il ministero dell'Interno e si apprestano a completare un documento di proposte entro la fine della settimana. Con numeri contingentati, da far rispettare attraverso l'opera di volontari, si potrebbe riprendere la vita ecclesiale.