Coronavirus, tandem con la Lombardia: ripartire il 4 maggio si può

Musumeci si allinea alle posizioni di Zaia e Fontana: ''Buoni i risultati sanitari''

PALERMO, 17 aprile – Ripartire, provare a riavviare un motore troppo a lungo spento.  Sembrerebbe essere proprio questa l'intenzione puntellata nel corso degli ultimi giorni dai governatori del centro-destra, dal Nord al Sud della penisola, specialmente dopo le vigorose pressioni della Lombardia e del suo presidente Attilio Fontana che ha di fatto allineato un fronte comune opposto alle posizioni assunte dal Governo centrale (almeno fino ad ora) in vista della fase 2. 

Una vera e propria fuga per la vittoria, stando a quanto riportato oggi dal quotidiano nazionale "Il Giornale". Contro il virus certo, ma anche contro le reticenze trapelanti da Roma, frutto dell'incertezza circa le garanzie sanitarie e i rischi che la fretta di ripartire potrebbe comportare. Proprio di ieri sono, infatti, le parole del leader democratico Nicola Zingaretti: "L'uscita dal lockdown deve avvenire, ma dentro tempi e regole nazionali da individuare in fretta, senza furbizie". Preoccupati si dicono anche i sindacati nazionali, solerti a rispondere con un laconico no alle "fughe in avanti e ai protagonismi" delle singole Regioni. 

Altrettanto rigido l'atteggiamento di Lombardia, Veneto, Piemonte, Friuli e Sicilia in cui i buoni risultati sul fronte sanitario fanno ben sperare anche se non bisogna allentare il livello d'attenzione, come ha affermato il governatore Musumeci, disposto - dopo attenta consultazione con il comitato scientifico dell'Isola - a inviare le proprie proposte di ripartenza a Roma. Ben diversa è di fatto la situazione clinica su suolo siciliano (2108 positivi, 284 guariti e 187 deceduti è la conta di ieri) soprattutto se posta a confronto con quanto quotidianamente si apprende dai bollettini lombardi, forte solo ieri purtroppo di altri 231 pazienti scomparsi. Sempre "Il Giornale" infatti riporta le parole dell'assessore siciliano alla Salute, Ruggero Razza: "Valutiamo l'ipotesi che lo Stato propenda di andare oltre il 3 maggio, ma la nostra posizione è che non si può andare oltre quella data".