''Passeggiata o non-passeggiata? Questo è il dilemma''

Per la serie "ambiguità da fase 2", ma per il ''passìo'' è ancora un alt 

MONREALE, 7 maggio – Se Amleto fosse realmente esistito nel 2020, nulla esclude che qualche dubbio gli sarebbe anche potuto venire. Nessun cranio alla mano però. Di questi tempi meglio un'autocertificazione (sesto modello, come il più nuovo dei cellulari appena sul mercato). Che qualche perplessità sia venuta fuori dopo gli ultimi criptici allentamenti alle restrizioni è cosa pressoché inequivocabile. Su tutte una però sembra essere il leitmotiv degli ultimi giorni: ''Posso andare finalmente a spasso per strada?''. 

Prima la risposta, poi la spiegazione: No. O meglio, non ancora. Per questo bisognerà aspettare ancora un po' (chissà, forse il 18 maggio con i nuovi provvedimenti già in cantiere). Nulla di inventato, basta dare infatti una rapida occhiata alle cosidette FAQ - semplicemente ''risposte alle domande più frequenti'', vi risparmio l'inglese - un meccanismo di interazione domanda-risposta messo a punto dal Governo sul proprio sito web. Insomma una lampada di Aladino che, non esprimerà alcun desiderio questo è vero, però l'intricato nodo di qualche opprimente dubbio riesce anche a scioglierlo. Questo è quanto si legge dunque alla domanda sulle passeggiate: "Sono ammesse solo se strettamente necessarie a realizzare uno spostamento giustificato da uno dei motivi indicati (dal decreto, ndr.), ad esempio per fare la spesa, per acquistare giornali, per andare in farmacia, o comunque per acquistare beni necessari per la vita quotidiana, ovvero per recarsi presso uno qualsiasi degli esercizi commerciali aperti". Chiaro no?

Nella risposta si continua parlando poi della possibilità di svolgere attività motoria all'aperto, portare figli minorenni al parco purché non si presenti il rischio di assembramento, recarsi al cimitero e infine sono giustificati anche gli ormai noti motivi di lavoro e salute. Il pettine si incastra però in un nodo ai capelli tutto nuovo e che prima non c'era: è la questione ''congiunti''. C'è voluto un po' (anche a chi ci governa) per capire realmente cosa si intendesse con un termine che giuridicamente - come ammesso dalla stragrande maggioranza dei giornali - è alquanto debole. E così, come in una caccia al tesoro in cui ogni giorno viene fuori un nuovo indizio, anche per questo dubbio finalmente c'è una FAQ che tenga: ''Sono da considerarsi spostamenti giustificati per necessità le visite ai congiunti (attenzione, visite e non passeggiate ndr.) ossia coniugi, partner conviventi, partner delle unioni civili, persone legate da uno stabile legame affettivo, nonché parenti fino al sesto grado e affini fino al quarto grado (con i quali il 99, 9% della popolazione non è legata da alcuno ''stabile legame affettivo'', vai a sapere ndr.)''. Per chi se lo stesse chiedendo dunque no, non sono compresi gli amici purtroppo. Al massimo ci consoleremo con uno qualsiasi dei nostri cugini di sesto grado, ma solo nel caso in cui decidessimo di andarlo a trovare e mai per prendere una boccata d'aria fresca insieme, per strada, e magari conoscerci meglio.  

Occhio dunque a non confondere le cose, per quanto possa risultare semplice. Il passìo, per quanto scritto nel nostro DNA, tornando alla domanda da cui eravamo partiti, non è consentito. Farsi un giro, camminando all'aria aperta senza alcun ''comprovato motivo'' è infatti un gusto di normalità che è ancora troppo presto per poter ri-assaggiare. Andare a zonzo si potrà soltanto attraverso la fantasia. Su quella (almeno per ora) non c'è Dpcm che eriga barriere.