Coronavirus, 1.120 nuovi casi in Sicilia. Protestano i sindaci della provincia

Secondo alcuni le restrizioni vigenti non sarebbero in linea con le specifiche situazioni epidemiologiche

PALERMO, 11 aprile – È entrata in vigore oggi la zona rossa per tutta la città metropolitana di Palermo, che terminerà, salvo ulteriori proroghe, il 22 aprile. Un provvedimento che non è stato gradito da più sindaci dei comuni della provincia: in alcuni centri, tra cui Bompietro, Petralia Soprana, Geraci Siculo e Blufi, infatti, non vi è un solo caso di positività al coronavirus.

Il primo cittadino di Petralia Soprana, Pietro Macaluso, ha espresso la volontà di chiedere al presidente della Regione di rivedere l’istituzione della zona rossa. Dello stesso avviso è Rosario Lapunzina, sindaco di Cefalù: “Riteniamo ingiustificato un provvedimento che costringe alla chiusura e alle conseguenti perdite economiche una realtà come la nostra”. Sono soltanto 7 i contagi da Covid-19 a Cefalù, su circa 14 mila abitanti.

Intanto sono 1.120 i casi di positività registrati in Sicilia nelle ultime ventiquattro ore, a fronte di 7.447 tamponi molecolari e 9.094 test rapidi processati; il numero delle vittime si attesta a 9 unità ed emergono 331 negativizzazioni. Dei 22.971 cittadini attualmente affetti dal Covid, 1.319 sono ricoverati in degenza ordinaria (+3) e 171 in terapia intensiva (+7). In tutta Italia sono stati accertati 15.746 nuovi casi di Covid-19 e 331 vittime.