Camporeale, domani pomeriggio la Marcia della legalità

Appuntamento alle 16,30 a pizza Scaduto

CAMPOREALE, 25 marzo – Domani pomeriggio alle ore 16.30 a Camporeale si svolgerà la Marcia della legalità. La marcia, per sua natura richiama a un cammino da condividere con le forze migliori della comunità credente e dell’intera società.

Il tema che l’arcivescovo ha scelto quest’anno è: #iofacciolamiaparte. Dentro questo tema riecheggiano le parole del beato Pino Puglisi: “Se ognuno fa qualcosa, si può fare molto!”.
L’appuntamento è in piazza Tenente Scaduto e da lì si proseguirà insieme verso la Chiesa Madre dove si concluderà l’evento. Durante il cammino, guidato dall’arcivescovo, ci saranno alcuni interventi e testimonianze di chi (Carabinieri, Polizia di Stato, Legambiente, Addiopizzo e famiglia Montalbano) ha fatto e sta facendo la sua parte.

"Quando abbiamo pensato alla Marcia della Legalità - scrive don Angelo Inzerillo, direttore UPSL - circa 5 anni fa, lo abbiamo fatto convinti che, questo piccolo gesto, rappresentava per noi, comunità ecclesiale e per quanti a noi si fossero uniti, la possibilità di fare 'la nostra parte'. Siamo stati a Corleone e a Montelepre. Ora dopo la pausa dovuta alla pandemia, vogliamo riprendere a marciare. La memoria - prosegue - costruisce la nostra identità e ci fornisce gli anticorpi che ci permettono di evitare di cadere negli stessi errori del passato: indifferenza, negazione, rassegnazione di fronte ai fatti che hanno martoriato la nostra bella terra di Sicilia. Ecco perché è importante marciare. Per fare memoria e per avere una visione condivisa di ciò che abbiamo vissuto, sia con gli occhi delle vittime che con chi, come noi, è chiamato a custodire la memoria per vivere con sapienza il presente e proiettarsi con coraggio verso il futuro.

È importante marciare non solo per perpetuare la consapevolezza e per andare avanti, ma soprattutto per andare oltre. Per andare verso quell’oltre - conclude - fatto di responsabilità e di impegno condiviso nel costruire un mondo migliore da consegnare alle nuove generazioni verso le quali siamo in debito".