Movimento dei Forconi, strade bloccate a San Giuseppe Jato e San Cipirello

I presìdi degli autotrasportatori impediscono l'accesso ai centri abitati 

SAN GIUSEPPE JATO, 19 gennaio - Intrappolati dentro il centro abitato. E' successo oggi a San Cipirello e San Giuseppe Jato, dove il "Movimento dei Forconi" ha bloccato tutte le vie d'uscite. Non solo ai mezzi pesanti, ma anche alle automobili. Le uniche eccezioni hanno riguardato i medici in servizio e gli automobilisti in grado di esibire una richiesta di ricovero. Per tutti gli altri attese infinite o manovre alla ricerca di un varco che non c'è. Tutte le strade, infatti, sono presidiate da gruppi di contadini, allevatori, autotrasportatori, commercianti e artigiani.

Le punte più alte di tensione si sono toccate dopo le 8, quando trattori, camion e manifestanti hanno sbarrato le vie. Ad impedire che gli animi si scaldassero c’erano carabinieri e poliziotti. I primi blocchi davanti gli ingessi della statale 624 Palermo-Sciacca erano cominciati già alle 5 del mattino. Dopo è toccato anche alle strade provinciali: 20, 34, 2, 4 e 102 bis. L’unica via per sfuggire all’incubo claustrofobico è avventurarsi in qualche stradina interpoderale. Niente da fare però per i pullman carichi di studenti pendolari. Stessa sorte per gli insegnanti bloccati agli ingressi. Così come per centinaia di impiegati pubblici e privati. “In tanti – spiega Marisa Todaro, dal comando di polizia municipale – ci stanno chiedendo un’attestazione per giustificare l’assenza dal posto di lavoro”.

La manifestazione “La Sicilia si ferma”, in programma fino a venerdì, ha trovato terreno fertile all’ombra di Monte Jato, dove il comparto agricolo attraversa da tempo un periodo di particolare sofferenza per il calo del prezzo dei prodotti e per l’aumento dei costi. Soprattutto del carburante. Massiccia anche la presenza di artigiani e commercianti, che per oggi annunciano una serrata: “Stiamo invitando tutti – spiegano Daniele Ragusa e Roberto Pardo – a chiudere le attività”. Finora infatti sono stati in pochi a rinunciare ai guadagni. Caos in serata per le auto in fila davanti ai distributori. Anche Corleone è stata ieri teatro di manifestazioni di protesta. A scendere in piazza gli agricoltori dei Comitati spontanei che hanno “posteggiato” i loro mezzi agricoli in piazza Garibaldi. Con loro anche gli studenti degli istituti superiori.

A Vicari un centinaio di camionisti, pendolari, allevatori ed agricoltori, arrivati da più di 10 comuni del comprensorio lercarese, hanno iniziato da ieri un presidio nei pressi del bivio Manganaro. "Continueremo il presidio fino a venerdì, mentre già carburante e generi alimentari nella zona scarseggiano" ha spiegato il coordinatore del movimento Tommaso Giuseppe Vento. Sostegno alla protesta è giunto ieri da parte degli amministratori comunali di San Giuseppe Jato, Corleone, Campofiorito, Contessa Entellina e Roccamena.

* vallejato.it