Abusi sessuali, la comunità fa quadrato: ''E' un orrore inaccettabile''

Scuola e istituzioni impegnate in prima linea

MONREALE, 7 settembre – Retroscena sconcertanti. Violenza su violenza, abusi dopo abusi che se fatti su una donna lasciano già l'amaro in bocca ma se poi perpetrati su una bambina, e per anni, pesano come un macigno. Impensabile. Inaccettabile.

Una bambina e una ragazzina violentate da chi li avrebbe, invece, dovuto proteggere. È quanto accaduto in Provincia di Palermo, dove i Carabinieri della Compagnia di Monreale hanno dato esecuzione a un’ordinanza, emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Palermo, che ha disposto la custodia cautelare in carcere nei confronti di quattro persone indagate - a vario titolo - di “violenza sessuale”, “violenza sessuale di gruppo”, “lesioni personali”, con l’aggravante di aver commesso il fatto in danno di discendenti, con abuso di autorità e nei confronti di minori di dieci anni.
Come riporta LiveSicilia, una delle due sorelle vittime degli abusi sessuali disse a scuola che i parenti facevano “brutte cose che non si possono raccontare”.

Il ruolo cruciale degli insegnanti
Agli insegnanti spetta anche il compito delicato degli attenti "custodi": orecchie sempre tese e occhi aperti per cogliere segnali che potrebbero essere importanti. Proprio per questo abbiamo chiesto un commento a una dirigente scolastica.

“Avvenimenti del genere provocano profondo turbamento - commenta Patrizia Roccamatisi dirigente scolastica dell’istituto Margherita di Navarra - l'abuso sessuale è un fenomeno sociale che richiede un’attenzione ricercata perché è un problema complicato che crea sofferenze per molti bambini e adolescenti.
La scuola, che è un contesto importante, presenza costante e attento punto di riferimento dei giovanissimi, custode dei valori fondamentali della persona e argine all’impoverimento culturale, e che è coinvolta nel processo di formazione dell’identità psicosociale dei ragazzi, ha un importante ruolo per la loro consapevolezza come persone detentori di diritti inviolabili. Il fatto che tali avvenimenti sconcertanti siano venuti alla luce grazie al lavoro e all’attenzione dei docenti, accresce ancora di più il valore e il mandato istituzionale della scuola che deve far sentire i ragazzi sicuri e protetti e che trasmette alla comunità adulta il ruolo di garante dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza.
Si tratta non solo di un bisogno da soddisfare ma un diritto da rispettare e garantire come chiarito dalla Convenzione Onu sui Diritti dell’infanzia e dell’adolescenza.
La scuola è il luogo dove ciascun bambino e/o adolescente deve raggiungere i propri obiettivi di apprendimento e sviluppo, in un contesto sano e rispettoso dei propri diritti. Luogo privilegiato dove sentirsi custoditi e protetti da situazioni lesive.
E la scuola è chiamata a rendere fruibile il proprio impegno per garantire la tutela dei ragazzi a essa affidati, comprese le procedure e i metodi interni per segnalare alle autorità competenti, qualsiasi sospetto di abuso, maltrattamento di cui il personale scolastico venga a conoscenza".

L’importanza degli interventi di politica sociale
È necessario affrontare le “urgenze”, quelle vere, che affliggono la società umana. Progettare misure di emergenza specifiche per prevenire, contrastare e risolvere situazioni di questo tipo. Non solo curare ma prevenire è la parola d'ordine. È importante investire in progetti che riguardano il sociale.

"Un disastro umano che ha dell'incredibile - commenta Daniela Miceli assistente servizi sociali del comune di Monreale - un caso di violenza che ci lascia senza parole. Non abbiamo mai ricevuto nessuna segnalazione che riguarda le due ragazze. In passato, invece, ci sono stati dei casi che sono stati attenzionati dalla scuola. Le segnalazioni arrivano sempre da lì perché è sotto la loro lente che passano atteggiamenti che possono nascondere abusi o altro. C’è molta attenzione sulla dispersione scolastica che non riguarda soltanto l’assenza costante dalle attività scolastiche ma diversi comportamenti irregolari dei giovani. Purtroppo da anni i contatti con le famiglie del territorio si sono interrotti, sono poche le occasioni che ci permettono di parlare con loro. Sul territorio è fondamentale il contributo che danno le diverse associazioni che anche in estate hanno svolto delle attività per impegnare i ragazzi e le ragazze”.

Quali sono gli interventi previsti nel sociale? "I progetti dipendono dai finanziamenti – risponde Miceli – da tempo è attivo il ‘Servizio educativo domiciliare’ che rappresenta una finestra sulla famiglia. In cantiere, poi, c'è anche il progetto ‘Educativa di strada’ per cui è disponibile un finanziamento, ma dobbiamo partecipare al bando di gara".