Sono cinque i quesiti abrogativi su cui gli elettori dovranno esprimersi
MONREALE, 6 maggio – Sono stati ufficialmente convocati i comizi per lo svolgimento dei cinque referendum popolari che si terranno domenica 8 giugno (dalle ore 7 alle ore 23) e lunedì 9 giugno (dalle ore 7 alle ore 15).
Le operazioni preliminari degli uffici di sezione avranno inizio nel pomeriggio del sabato precedente. Il diritto di partecipare alla consultazione è esteso a tutti i cittadini che hanno compiuto il 18° anno di età. I referendum riguardano l’abrogazione della disciplina dei licenziamenti illegittimi nei contratti a tutele crescenti, la parziale abrogazione delle norme sui licenziamenti nelle piccole imprese, la modifica delle regole sui contratti a tempo determinato, l’esclusione della responsabilità solidale negli appalti in caso di infortuni e la riduzione a cinque anni del requisito di residenza legale per la concessione della cittadinanza italiana agli extracomunitari.
Per partecipare al voto occorre recarsi al seggio di appartenenza portando con sé un documento di identità valido e la tessera elettorale; i cittadini italiani residenti all’estero riceveranno il plico elettorale e voteranno per corrispondenza. Questa opportunità è prevista anche per coloro che si trovano temporaneamente fuori dall’Italia per motivi di lavoro, studio o cure mediche: per farlo, devono trovarsi all’estero per almeno tre mesi nel periodo che comprende le date referendarie e inviare apposita dichiarazione al proprio comune di residenza, indicando il domicilio temporaneo e il consolato competente.
Gli elettori con domicilio transitorio in una provincia diversa da quella di residenza (ad esempio gli studenti fuori sede) possono votare nel comune in cui si trovano, presentando formale richiesta, a condizione che vi siano stabiliti per almeno tre mesi nel periodo in cui si svolgono le votazioni.
Sui referendum aleggia comunque la grande incognita collegata alla relativa validità: ogni proposta soggetta a consultazione si intende infatti approvata solo se al voto partecipa - a livello nazionale - almeno la metà più uno degli aventi diritto e se viene raggiunta la maggioranza dei voti validamente espressi. E non appare per nulla scontato che questa condizione possa realizzarsi.
I partiti di centrodestra si sono sostanzialmente schierati per l’astensione, mentre le forze politiche di opposizione, sia pure con alcuni distinguo, invitano gli elettori a recarsi alle urne e sono in prevalenza orientati a sostegno dei “sì”.
In occasione dei referendum abrogativi più recenti, che si sono svolti nel giugno del 2022, a Monreale l’affluenza ai seggi non ha raggiunto la percentuale del dieci per cento.