Tanto entusiasmo attorno a monsignor Pennisi: "Grande sorpresa e meraviglia"

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"Questa fede è davvero sentita"

MONREALE, 3 maggio - Stringe mani a ripetizione, si ferma a baciare i bambini e gli ammalati. Per monsignor Michele Pennisi il "battesimo" da arcivescovo di Monreale, al seguito della processione del SS. Crocifisso è stato una continua scoperta.

La gente lo acclama, lui si ferma, saluta, risponde all'entusiasmo dei fedeli indicando il simulacro del Crocifisso, invitando tutti a rivolgere gli applausi al Cristo in croce e non a lui. Insomma, la prima volta è stata davvero un successo. Che l'arcivescovo fosse uno poco incline al rispetto del protocollo, lo si era capito già nel giorno del suo ingresso in cattedrale, ma dietro il Crocifisso, volendo usare un'espressione calcistica, ha dimostrato di essere letteralmente immarcabile. "Ho provato grande sorpresa e meraviglia - dice durante una sosta della processione - mi ha colpito questa devozione così sentita. Tutto il popolo partecipa ed anche i bambini e le persone malate possono venerare il Crocofisso. Ho notato che la gente lo vuole toccare, segno che il Cristianesimo vede Dio vicino ed a portata di mano. Le rose, davvero così tante, sono un bel segno di devozione. Sono grato a tutta questa gente. La crisi? La fede è un sentimento profondo, la fede è sentita. Con la crisi, con le malattie la gente di avvicina di più, ma si capisce che l'unico valore è Cristo risorto".